Shoah: ieri, oggi e domani. Un ricordo lungo 67 anni.
0Arriva, come un macigno, ogni anno questo 27 gennaio, giorno in cui nel 1945, furono abbattuti i cancelli di Auschwitz, il più grande ed efficiente centro di sterminio degli ebrei, dei deportati militari e dei politici italiani nei campi nazisti. Un ricordo lungo 67 anni che concentriamo nel “Giorno della Memoria”.
Le ricorrenze, tuttavia, rischiano di diventare convenzionali e troppo spesso, col trascorrere del tempo, perdono importanza storica e significato umano.
Il solo fatto di dover parlare dello stesso argomento potrebbe destare meno interesse nei confronti di qualcosa di cui si è già parlato e riparlato, visto e rivisto, discusso e ridiscusso, perché ogni giorno può essere il ricordo di una tragedia che ha caratterizzato la storia dell’uomo, ognuna delle quali merita di essere ricordata e rispettata.
Lo scorso anno abbiamo voluto parlare, seppur brevemente, dal punto di vista storico, di cosa accadde e del perché dell’Olocausto (semmai esistesse una spiegazione logica a tutto questo), spiegando anche il motivo per il quale è stata istituita questa giornata per ricordare lo sterminio in questione e il suo significato per milioni di persone.
Il nostro scopo non è fare retorica o parlare della semplice ricorrenza.
Il silenzio che, in certe occasioni, può essere proficuo, di certo, non lo è in questo caso. Piuttosto siamo certi che ricordare è un buon modo per tenere in mente i principi base dell’umana civiltà, è un atto di rispetto e umiltà nei confronti di chi ha sofferto e subìto, un dovere che ha come fine la non perseveranza, affinché le nuove generazioni capiscano fin dove è capace di spingersi l’uomo quando si affida all’omofobia e al razzismo.
Ci crediamo fino in fondo e quest’anno vogliamo fare ancora una volta quello che riteniamo il nostro dovere, cercando di non annoiare e con la certezza che la sensibilità conduca ogni nostro lettore alla solidarietà, alla lettura, all’approfondimento e alla riflessione oggi, domani e per sempre.
TANIA CATALANO