Funzionale e moderno, ma con un “cuore” antico: il nuovo teatro “Tempio” di Militello, che ha riaperto i battenti, si candida a un ruolo di primo piano tra i presìdi culturali e artistici dell’ex Val di Noto. Dopo un quindicennio di aspettative, dai lavori di conversione dell’ex cinema al taglio del nastro inaugurale, la struttura ha regalato una degna “cornice” alle autorità e al pubblico che hanno salutato, con lo spettacolo “Terra bellissima” di Felice Cavallaro, la prima rappresentazione ufficiale della nuova stagione. Un plauso è giunto dal commissario straordinario della Provincia, il prefetto Giuseppe Romano, secondo il quale «il teatro militellese, che rientra nel patrimonio dell’Ente di Palazzo Minoriti, costituisce un investimento per il futuro. Questo gioiello è a disposizione della città e del circondario, con il Comune che ne ha assunto la gestione».
«Con la partecipazione di compagnie e gruppi teatrali – ha auspicato il sindaco Giuseppe Fucile – ci potranno essere influenze esterne e coinvolgimenti locali».
Per l’ex presidente della Provincia, Nello Musumeci, che ha finanziato l’esecuzione degli interventi, «l’evento può segnare, in una comunità apatica, che ha quasi smesso di amarsi, una netta inversione di tendenza». Oltre alle emozioni del proprietario del vecchio edificio, Salvatore Tempio, soddisfazioni anche dal coordinatore Giovanni Cavalli e dal progettista Giorgio Potenza. Per il regista, Giovanni Anfuso, «l’apertura è un fatto d’importanza straordinaria. Militello rilancia un eccezionale avamposto di identità e culture».
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