Torna libero lo scordiense accusato di violenze alla ex fidanzata
0E’ tornato in libertà lo scordiense dopo che la Procura della Repubblica di Caltagirone aveva emesso nei suoi confronti la misura cautelare della custodia degli arresti domiciliari perché accusato di maltrattamento, lesioni personali aggravate dalla violenza sessuale ai danni della ex fidanzata. La quinta sezione penale del Tribunale di Catania, in sede di riesame, dopo avere esaminato il ricorso proposto dal 41enne contro l’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Caltagirone in data 11 ottobre 2018, ha annullato l’ordinanza impugnata dalla difesa dell’indagato e ne ha ordinato, quindi, l’immediata scarcerazione. Si dovranno attendere 45 giorni per leggere le motivazioni del provvedimento emesso dal collegio giudicante che ha quanto invocato dai legali di parte, gli avvocati Daniele Cimino e Lina Biancoviso. Quindi per il momento decadono le accuse della Procura che avevano evidenziato un quadro di violenze consumate a partire dall’ottobre dello scorso anno e che gli inquirenti avevano definito una vera e propria via crucis fatta di condotte violente e vessatorie ai danni della compagna che sempre secondo le accuse circostanziate sarebbe stata ingiuriata con epiteti irripetibili, aggressioni e spintoni. Comportamenti che secondo l’accusa si sarebbero perpetrati anche dopo la fine della convivenza avvenuta lo scorso aprile. Il provvedimento di carcerazione da parte della Procura era giunta in seguito alle dichiarazioni della donna che aveva trovato la forza di reagire denunciando l’ex compagno e fornendo agli inquirenti una versione dei fatti con un conseguente quadro probatorio che non ha lasciato dubbi al Giudice per le indagini preliminari che accogliendo la richiesta della Procura aveva emesso la misura restrittiva. L’uomo adesso torna in libertà e non è neanche destinatario di alcuna misura restrittiva che dispone il divieto di avvicinamento alla sua ex compagna o di avvicinarsi a luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa. Soddisfazione è stata espressa dai due legali che difendono l’uomo e che si erano detti sicuri della inconsistenza delle accuse rivolte al proprio assistito.