Tribunale di Caltagirone a rischio soppressione
1Costituito un coordinamento comprensoriale per promuovere azioni di sensibilizzazione e di lotta
Costituito nel Calatino un comitato di coordinamento comprensoriale per la difesa del Tribunale e della Procura di Caltagirone, messi a serio rischio dal piano – tagli del Governo che proprio in questi giorni ha fatto registrare un’accelerazione con la consegna, da parte dei tecnici del ministero della Giustizia, di un rapporto che prevede la soppressione di 33 tribunali, fra cui quello di Caltagirone.
Il comitato – presidente il sindaco di Caltagirone Nicola Bonanno, vice il presidente del locale Consiglio dell’Ordine degli avvocati, Walter Pompeo – coinvolgerà in tempi brevissimi tutti sindaci, i consigli comunali, i rappresentanti sindacali, degli ordini e dei collegi professionali e le varie espressioni della società politica e civile del territorio per assumere ogni utile iniziativa a sostegno di questa battaglia, ritenuta determinante per il futuro di quest’area.
Prevista la convocazione di consigli comunali straordinari in tutti i centri del territorio per l’approvazione di un ordine del giorno per la tutela dell’importante presidio. Ma annunciate anche altre e più forti forme di lotta, per far sentire a Roma la voce del Calatino.
“Il Tribunale è un presidio di legalità fondamentale e insostituibile, che non può essere messo sul tavolo della razionalizzazione della spesa. Per una città come Caltagirone, per un’area vasta come quella del Calatino e data anche la sua distanza dagli altri tribunali, sarebbe impensabile e inaccettabile assistere silenziosamente a questo scippo, che causerebbe enormi disagi alla cittadinanza, agli operatori e al territorio tutto. Siamo pronti, con il comitato che ho l’onore di presiedere, a promuovere ogni azione si riveli utile a fronteggiare un disegno che, se attuato, penalizzerebbe in maniera gravissima e ingiustificata le nostre comunità”.
Così il sindaco di Caltagirone Nicola Bonanno, presidente del comitato costituitosi ieri sera, a conclusione della riunione svoltasi a Palazzo di Giustizia, per la difesa del presidio giudiziario, messo a serio rischio dal “giro di vite” annunciato dal Governo in materia di revisione delle circoscrizioni giudiziarie.