Un incendio divampa nella notte in un magazzino di contrada Leone
0Non sembrano esserci dubbi sulla matrice dolosa dell’incendio che si è sviluppato la notte scorsa, intorno alle 5, in un magazzino posto su un promontorio in contrada Leone, in territorio di Lentini, a 5 chilometri da Scordia, di proprietà di un commerciante scordiense ottantenne e che sino a qualche anno fa veniva utilizzato per la lavorazione e la commercializzazione degli agrumi. Secondo la ricostruzione dei carabinieri delle stazioni di Scordia e Lentini giunte sul posto, non vi sono dubbi sull’origine dolosa. I malviventi avrebbero cosparso di liquido infiammabile l’interno del magazzino e dato fuoco. L’incendio ha completamente distrutto il capannone, provocando danni strutturali con alcune travi che hanno ceduto portando con se parte del soffitto mentre sono andati completamente in fumo due dei quattro camion che si trovavano all’interno e alcune macchine utilizzate per la lavorazione degli agrumi. I danni si aggirerebbero intorno alle 400 mila euro.A dare l’allarme sono stati alcuni agricoltori della zona che hanno allertato ivigili del fuoco giunti dal comando provinciale di Catania e dal distaccamento di Lentini che hanno lavorato sino a mattina inoltrata per domare le fiamme ed evitare che andassero distrutti gli altri mezzi. Il magazzino di proprietà di uno dei commercianti più conosciuti in città, era ormai utilizzato come deposito. A gestire i beni dell’uomo che vive con la moglie di 76 anni è il pro nipote che è stato ascoltato dagli inquirenti che non tralasciano alcuna pista.Potrebbe trattarsi di tentativo di furto non andato a buon fine e concluso con l’incendio, all’avvertimento del racket delle estorsioni che negli ultimi tempi sembra avere lanciato segnali inquietanti. Proprio qualche settimana fa, un altro incendio doloso aveva completamente distrutto la zona ristorazione del centro sportivo Gymnica in contrada Fico. Gli investigatori, comunque, hanno acquisito una serie di elementi utili alle indagini per potere stabilire e individuare gli autori dell’atto incendiario. Mario Caniglia, componente nazionale della Fai, è stato uno dei primi a dare solidarietà all’ormai ex imprenditore: “Questi episodi sono la conferma che la tensione è ormai palpabile e i segnali sono tutti in direzione di una recrudescenza della criminalità organizzata che ci deve fare riflettere”. In seguito al grave episodio, è stato convocato per questa sera il direttivo dell’Asaes, l’associazione antiracket guidata dal presidente Rosario Barchitta che nei giorni scorsi ha incontrato il prefetto di Catania per manifestare l’allarme per una serie di fatti che turbano l’ordine pubblico e creano paura soprattutto fra gli operatori commerciali.