Vizi procedurali. La Regione nega il finanziamento al Comune per ristrutturare le scuole. Presentato ricorso.
0Il comune di Scordia ha presentato ricorso alla graduatoria dei progetti ammissibili al programma di finanziamento per interventi di messa in sicurezza, ristrutturazione e manutenzione di alcuni edifici scolastici dopo che la Regione ne aveva rigettato la richiesta per il finanziamento di un milione e 620 mila euro per cinque progetti riguardanti altrettanti edifici scolastici. Lavori di riqualificazione e messa in sicurezza dell’edificio di piazza Carlo Alberto per un importo di 880 mila euro, lavori di manutenzione straordinaria del plesso di via Bachelet per 200 mila euro, lavori di manutenzione straordinaria del plesso di via Bologna per 200 mila euro, lavori di ripavimentazione e adeguamento alle norme antinfortunistiche dell’edificio di via Simeto per 175 mila euro ed infine la sostituzione di infissi e altri lavori in un altro edificio dell’istituto Basso per un importo di 165 mila euro.
Un finanziamento “negato” dall’assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale e la relativa non inclusione dei progetti relativi perché mancanti tutti di approvazione amministrativa, tecnica ed in qualche caso di validazione e di piano triennale. Il sindaco, Franco Tambone, ha presentato formale ricorso alla Regione e al ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica chiedendone l’inclusione nella graduatoria elencando una serie di motivazioni: tutti e cinque i progetti presentati erano nelle medesime condizioni tecnico-amministrative, l’approvazione amministrativa non era stata richiesta dal bando e tutti i documenti richiesti, compreso il piano triennale delle opere pubbliche, erano stati regolarmente allegati per ogni progetto. “Appare paradossale – afferma il sindaco – il fatto che ognuno di essi sia stato giudicato non ammissibile a finanziamento sulla scorta di una sommatoria di motivazioni diversa da ogni altro presentato da questo Ente”.
La bocciatura del finanziamento è stata accolta con disappunto dalle forze di opposizione, in particolare dal gruppo Barchitta Sindaco. Secondo il consigliere di riferimento, Gabriele La Magna, non esisterebbero le condizioni per la riammissione in graduatoria “ma in ogni caso se si è convinti di avere ragione perché il comune non ha fatto ricorso al Tar?”.
La sensazione è che questi finanziamenti del decreto legge del 21 giugno 2013 n. 69, meglio conosciuto come “decreto del fare”, abbiano preso altre strade. Sarebbe un grave danno per la collettività. L’amministrazione, in attesa del ricorso, così come dichiarato dall’assessore ai Lavori Pubblici, l’architetto Giuseppe Lo Castro, sta lavorando per aderire ad un nuovo bando che prevede 4 milioni per nuove strutture scolastiche, 1,5 milioni per la ristrutturazione e 500 mila euro per le palestre.
Sull’argomento interviene con una nota il Gruppo La Destra-Alleanza Siciliana: “Siamo preoccupati per quanto accaduto. I finanziamenti pubblici sono forse l’unica risorsa che rimane oggi agli enti come i comuni, per realizzare opere o come nel caso specifico per ristrutturarle. Cinque le scuole che non potranno beneficiare di questi fondi, la nostra preoccupazione quindi è duplice: da una parte l’idoneità dei locali e la sicurezza, dall’altra parte un danno all’economia Scordiense che vive un momento drammatico”.
Il gruppo locale che fa riferimento al consigliere comunale, Biagio Caniglia, chiede un approfondimento per capire meglio cosa sia successo, a tutela di tutti.