11 marzo 1989. Scordia ricorda e commemora Nicola D’Antrassi
0Un quarto di secolo. Tanto il tempo trascorso da quella sera dell’11 marzo 1989 quando l’imprenditore agrumicolo Nicola D’Antrassi, con la scusa di un chiarimento annunciato da una telefonata, fu “attirato” nel luogo in cui fu barbaramente ucciso con colpi di pistola alla testa. Un delitto mafioso di cui ancora oggi non si conoscono mandanti ed esecutori e che ha lasciato una profonda ferita in una città che non è rimasta in silenzio. Fu proprio quel delitto che fece nascere la prima associazione antiracket e antiusura, l’Asaes, intitolata all’imprenditore laziale ma scordiense di adozione e il cui primo presidente e socio fondatore, Rosario Barchitta, ha avuto l’opportunità di potere organizzare, con la collaborazione dell’associazione Zammara e il patrocinio del comune, la ricorrenza del venticinquesimo anniversario che ha avuto il suo momento più solenne e commovente con la deposizione della corona d’alloro nel luogo dell’eccidio, ai piedi della lapide che ne ricorda il sacrificio. E’ toccato al figlio Elio, rimasto sempre legato alla città, depositare la corona d’alloro alla presenza delle massime autorità civili e militari e tra tanti bambini delle scuole che hanno partecipato attivamente con striscioni preparati grazie alla collaborazione degli insegnanti.
La manifestazione era iniziata in mattinata con una conferenza introdotta dai saluti del sindaco, Franco Tambone, del presidente dell’Asaes e del dirigente scolastico del Liceo, Roberto Maniscalco. Insieme ai ragazzi è stato sottolineato come nel quotidiano è possibile sconfiggere la mafia. All’incontro hanno partecipato il presidente della commissione regionale antimafia, Nello Musumeci, l’attore Domenico Centamore, il magistrato, Giancarlo Caselli e il giornalista e scrittore, Pino Aprile. Suggestivo il fuori programma dell’intervento del vescovo, Mons. Calogero Peri, che in visita pastorale ha voluto dare il proprio contributo.
In serata, dopo la cerimonia di commemorazione, a cui ha presenziato anche il comandante provinciale dei carabinieri di Catania, il colonnello Alessandro Casarsa, accompagnato dagli uomini della compagnia di Palagonia e della locale stazione, il corpo della polizia municipale guidati da Salvatore Todero e il capitano Michele Solazzo, comandante della Guardia di Finanza di Caltagirone, si è svolto un incontro coordinato dal giornalista Pino Aprile alla presenza del Procuratore della Repubblica di Siracusa, Francesco Paolo Giordano al tavolo insieme al collega Giancarlo Caselli, il sindaco Tambone, Rosario Barchitta ed Elio D’Antrassi.
LE INTERVISTE
IL VIDEO DELLA COMMEMORAZIONE (GUARDA)
Magistrato Giancarlo Caselli (guarda)
Francesco Paolo Giordano, procuratore di Siracusa e col. Alessandro Casarsa, comandante provinciale carabinieri (guarda)
Franco Tambone, sindaco di Scordia e Francesco Cacciola, presidente del consiglio di Scordia (guarda)
Orazio Manuele, presidente di Zammara ed Elio D’Antrassi (guarda)
[nggallery id=161]