A Caltagirone un avviso funebre per la morte per avvelenamento di un cane
1Anche in tempo di crisi il legame affettivo per un amico a quattro zampe può sconfinare… al di là di ogni immaginazione. Anzi, culmina con l’idea originale di annunciare alla città intera – ma con un avviso funebre a tutti gli effetti – la morte di <Rip, Bigio>, un simpatico cagnolino, la cui decennale esistenza terrena è stata purtroppo stroncata dalla crudeltà dell’uomo. Non di certo quella dei suoi padroni che, a testimonianza dell’affetto cui nutrivano nei confronti del loro cane, hanno voluto esternare tutta la loro disapprovazione, per condannare uno dei tanti gesti di crudeltà, qual’é l’avvelenamento di un animale. Forse, sarebbe meglio dire della vigliaccheria con cui ignoti hanno pensato <male> di porre fine ai latrati di <Rip> facendogli ingerire cibo avvelenato. A rendere però pubblico il gesto di pura inciviltà ci hanno pensato le famiglie Scebba-Al Maani, vale a dire i padroni del cane che, nel loro annuncio funebre, hanno dato notizia della morte di Rip Bigio. Giugno 2002-dicembre 2012 è invece la data che segna l’esistenza terrena dell’amico a quattro zampe. Rip Bigio, avrebbe compiuto dieci anni il prossimo giugno. Ma a quella data l’amico fedele non vi è mai arrivato. E come se non bastasse il cibo avvelenato sparso in contrada Romana, dimora di Rip e zona residenziale di Caltagirone, stava per segnare analoga sorte a <Nur>, altro nome che compare sul manifesto a lutto. Nur è però una cagnetta amica del rimpianto Rip Bigio, che si è però salvata dalla cattiveria dell’uomo. O meglio da un secondo tentativo di avvelenamento non riuscito. Sull’avviso funebre la foto di Rip Bigio campeggia sul manifesto e, nel destare la curiosità dei passanti, che si fermano quasi increduli ad osservare la foto e a leggere i contenuti del manifesto, ci sono anche tanti nomi di persone: Manuela, il nome della padrona della cagnolina <Nur>, oltre Maya, Samer, Martina, Marco, Salvo e Rossana. Saranno i nomi dei bambini e compagni di giochi dei due cagnolini. Il manifesto a lutto, per altri versi, tende a dare un segnale di civiltà, citando perfino <l’art. 544 bis del Codice penale che punisce penalmente quanti commettono queste azioni>. E non è tutto perché lo stesso avviso <invita la cittadinanza al rispetto degli animali e di tutti gli essere viventi, sensibilizzando pure al corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi e nocivi nelle aree abitate>. Una lezione di civiltà, insomma, che gli autori del manifesto hanno concluso <porgendo un augurio per un anno migliore, all’insegna del rispetto dell’altro, cane o umano che sia>.
GIANFRANCO POLIZZI