A Scurdia su nun si fanu i viscotta cco mutu e i viscotta cca liffia nun para mancu Pasqua
0Scordia sente molto le festività pasquali. La Settimana Santa, caratterizzata da una vera e propria rappresentazione della morte di Gesù, vede una massiccia partecipazione popolare alle varie processioni con un coinvolgimento, fisico e spirituale, di tutta la comunità.
Attese e seguite tutte le fondamentali tappe della festività, “U Signuri o’ccippu”, la contemplazione della passione di Gesù, l’uscita dei tre Santi:Madonna, Maddalena e San Giovanni, fino a Gesù deposto dalla croce e adagiato al “Cataletto”riempito di fiori dai fedeli. La processione delle tre confraternite e la Santa messa Pasquale della domenica sono momenti di preghiera e condivisione di fede.
Così come per ogni ricorrenza nella nostra Sicilia dove le celebrazioni, siano esse pagane o cristiane, sono sempre accompagnate da sfiziosi banchetti con piatti tipici, anche Scordia è terra di condivisione di una tradizione popolare che si mescola, tra sacro e profano, con un forte sentimento di appartenenza che ci contraddistingue. Un fine tessuto di tradizione, saggezza, devozione e famiglia che decora il periodo di transizione per eccellenza, dalla morte alla vita, dall’inverno alla primavera, dalle tenebre alla luce, dal monocromatico grigiore alla poetica esplosione di colori.
La Pasqua è, appunto, tradizione non solo di riti religiosi e rappresentazioni sacre. “A Scurdia su nun si fanu i viscotta cco mutu e i viscotta cca liffia nun para mancu Pasqua”è quasi il nostro filo conduttore, i biscotti che in questi giorni sono in quasi tutte le dispense scordiensi.
I viscotta cco mutu, i classici biscotti morbidi con l’imbuto (un particolare imbuto di alluminio o acciaio, di piccole dimensioni molto simile,nella punta, al beccuccio delle siringhe per dolci) che hanno forma a pasticcino con la ciliegina o la mandorla all’apice e poi spolverati con zucchero a velo.
I viscotta cca liffia, ovvero i biscotti duri con la glassa fatta con zucchero a velo, limone e albume, spolverate di codina colorata.
Sono due classici immancabili nei banchetti degli scordiensi durante la scampagnata del lunedì dell’Angelo, tra pizze e scacciate rigorosamente impastate a mano e cotte nei forni a legna, tra una passeggiata nel verde e una giocata a pallavolo.
Ricordiamo anche a “cuddura ccull’ova”, una sorta di biscotto di grandi dimensioni realizzato, a mo’ di cestino, con uova sode al suo interno.
Ricette autoctone, che rappresentano la nostra più intima identità, tra le ricette classiche e nazionali. Non mancano, infatti, sulle tavole la classica colomba pasquale e le gettonatissime uova e coniglietti di cioccolato.
TANIA CATALANO