Adotta un’area verde: così i cittadini potranno curano parchi e aree a verde nel loro territorio
0Mantenere più pulita e ordinata la città non trascurando, al tempo stesso, la ormai cronica carenza di fondi e risorse umane da utilizzare per la manutenzione ordinaria. È questo, in sintesi, il progetto programmato dall’amministrazione comunale che ha emesso un avviso pubblico per l’adozione di aree verdi pubbliche appartenenti al patrimonio comunale. Un atto che fa parte della campagna denominata “Verde Comune” per la riqualificazione e la valorizzazione delle aree verdi che saranno concesse a privati. Singoli cittadini o associati, associazioni di volontariato, culturali, sportive, istituti scolastici o singole classi, condomini, imprese e attività commerciali potranno presentare istanza di adozione indicando l’area interessata, gli interventi proposti che consistono in manutenzione e gestione dell’area, la pulizia e la rimozione dei rifiuti, la potatura delle specie arboree già esistenti, la concimazione, il controllo e la pulizia da erbe infestanti, l’eventuale piantumazione, previo accordo con i competenti uffici comunali e la esecuzione di laboratori gratuiti di botanica e giardinaggio e l’educazione al corretto uso del verde. Saranno ammesse anche le iniziative attraverso le quali gli operatori commerciali potranno proporre di decorare le aree pubbliche antistanti i loro esercizi con vasi fioriti a condizione che ciò non interferisca con l’uso corretto dell’area pubblica. Tutte le eventuali opere realizzate nelle aree assegnate saranno a totale carico finanziario dell’affidatario e torneranno ad essere proprietà del Comune allo scadere della convenzione. Rimane fiducioso l’assessore al Verde Pubblico, Alfio Gurrisi: “Cura, manutenzione e gestione delle aree comunali verdi del centro urbano sono una precisa scelta, posta in essere dall’amministrazione comunale e voluta dal sindaco per mantenere costante la pulizia e il decoro di spazi attrezzati molto spesso, anche per la mancanza del più elementare senso civico, trasformati in vere e proprie discariche a cielo aperto”.