Agrumeti a secco. Gli agricoltori invocano l’acqua dal Consorzio 7.
0Rischia di rimanere seriamente compromessa la imminente campagna di raccolta degli agrumi per un centinaio di agricoltori possessori di agrumeti. L’ultima irrigazione per le loro piante, infatti, risale allo scorso 6 settembre, seguita dalla pioggia venuta giù nei giorni successivi. Quindi più nulla malgrado le numerose richieste giunte al consorzio di Bonifica 10 di Siracusa, competente dell’erogazione nel vasto territorio di 200 ettari di agrumeti compreso nel cosiddetto triangolino, tra i territori di Scordia, Lentini e Palagonia. Gli agricoltori lamentano i gravissimi ed irreparabili danni alle colture agrumicole e alla produzione di frutti pendenti sugli alberi, aggravati dalle condizioni climatiche che hanno visto in questi giorni temperature sopra le medie stagionali e che impongono una immediata irrigazione che è stata invocata a più riprese e con richieste formali ad Alfio Centamore, responsabile dell’area agraria del consorzio 10 che ha sede a Lentini e che ha confermato come le riserve di acqua delle vasche di Serravalle e contrada Leone siano ormai sotto il livello di guardia e non riescono minimamente a sopperire alle necessità degli utenti che hanno già versato l’acconto sull’acquisto dell’acqua e a cui prossimamente sarà chiesto di saldare il conto a campagna irrigua conclusa. Gli agricoltori chiedono che venga sbloccata e messa in rete la disponibilità dei 450 mila metri cubi di acqua attualmente raccolta nell’invaso “Sturzo” e di cui è competente per territorio il consorzio di bonifica 7 di Caltagirone che lo scorso 12 ottobre avrebbe aperto le condotte, ma dirottate verso la condotta idrica che serve buona parte degli agrumeti della piana di Catania grazie ad una deviazione posta a ridosso dell’ormai ex Torrino di Palagonia e a monte dell’invaso asciutto di Serravalle. “E così, affermano gli agricoltori in protesta – qualcuno riceve regolarmente l’acqua mentre noi continuiamo a rimanere all’asciutto rischiando di compromettere la campagna agrumicola e di mandare in fumo un anno di sacrifici”. Alcuni di loro hanno già perso le speranze “saltando” il turno di irrigazione a causa dei costi dell’energia elettrica necessaria per portare l’acqua in zone sopraelevate mentre altri si sono rivolti a proprietari di pozzi locali a cui hanno dovuto pagare l’acqua necessaria.