Agrumeti all’asciutto. Il sindaco auspica lo stato di emergenza
0Cresce la tensione tra i proprietari degli agrumeti rimasti a secco dopo che la decisione da parte del Consorzio di Bonifica 7 di Caltagirone di chiudere la diramazione del torrino di Palagonia che fa defluire l’acqua sino alla vasca di contrada Serravalle ormai scesa sotto i limiti minimi. Una situazione molto delicata che rischia di mandare in fumo le speranze di molti produttori alle prese con la grave crisi del settore. L’appello lanciato nel corso dell’ultima seduta del massimo consesso civico dai consiglieri Antonio De Pasquale e Rocco Leonardi è stato raccolto dal sindaco Franco Barchitta che ci tiene a ribadire il suo massimo impegno. Il primo cittadino ha chiesto spiegazioni al direttore generale del consorzio, Fabio Vizzini che ha confermato come la gravissima siccità che ha colpito il territorio calatino, ha ridotto la quantità di acqua contenuta nell’invaso Ogliastro, una situazione di emergenza che ha obbligato il consorzio ad interrompere l’erogazione assicurandola per il momento solo alle zone a monte del torrino di Palagonia anche se ancora per poco. Lo stesso sindaco ha interpellato anche il commissario dell’ente Greco che ha confermato le parole del direttore generale. Il sindaco di una città che vive in massima parte di agrumicoltura, lancia un appello alla regione affinchè dichiari lo stato di emergenza. “Auspichiamo in questi casi che, per ragioni di emergenza, si possa attingere all’invaso di Lentini che potrebbe aiutare i nostri agricoltori anche se ci sarebbe da risolvere il problema dei costi altissimi dell’energia elettrica necessaria per spingere con pompe l’acqua negli agrumeti, delle cui spese si dovrebbe fare carico la Regione”. Non si da per vinto Rocco Leonardi, il consigliere di minoranza che ha chiesto l’immediata riapertura della condotta: “Sono certo che l’acqua dell’invaso don Sturzo è ancora sufficiente. Alla data del 14 aprile la disponibilità idrica era di 38 milioni ci metri cubi mentre il 12 luglio era di poco più di 30 milioni, cioè quasi 8 milioni in meno ma ancora ben sfruttabile per la stagione irrigua. E’ una follia – rincara la dose Leonardi – chiudere l’acqua in questo momento. Invito il sindaco e il consiglio comunale a tutelare i produttori ed eventualmente sporgere denuncia per i danni subiti da chi ha già pagato la bolletta idrica ma non ha ricevuto una goccia di acqua”.