Clamorosa decisione del sindaco che annulla in autotutela la nomina di Berto. Insorge l’opposizione.
0“Gli uffici finanziari del Comune non sono ancora riusciti ad esitare una proposta di bilancio da potere approvare in tempi brevi e in atto, nonostante i ripetuti solleciti, non è stato possibile fissare una data utile per la sua approvazione“.
Motiva così il sindaco Francesco Barchitta la clamorosa decisione di revocare in autotutela il Contratto di lavoro subordinato a tempo determinato e Full Time stipulato alla fine di gennaio scorso con il dott. Giovanni Berto a cui era stato conferito l’incarico di Responsabile di Posizione Organizzativa del Comando Polizia Municipale area 5 con funzioni di Comandante.
Si conclude così l’esperienza scordiense di Berto che torna ad essere riammesso nei ruoli del Comune di Vizzini da dove era arrivato in comando e con aspettativa non retribuita. Una vicenda molto controversa che aveva sin da subito sollevato perplessità e dubbi già fin dall’avvio della procedura iniziata a luglio dello scorso anno con la Giunta che aveva deliberato la procedura di conferimento incarico di un Istruttore Direttivo di Vigilanza dopo avere preso atto che presso l’Ente non erano presenti professionalità analoghe al profilo che individuava un soggetto con appropriata esperienza e competenza.
Una procedura fortemente voluta dall’amministrazione che, tuttavia aveva subordinato la nomina all’approvazione da parte della Giunta del piano triennale del fabbisogno del personale per gli anni 2020, all’approvazione da parte del Consiglio Comunale del Rendiconto di gestione anno 2019 e del Bilancio di previsione pluriennale 2020-2022 e all’approvazione da parte della Giunta comunale del piano della Performance 2020-2022 e relativi obiettivi strategici anno 2020.
Il contratto sarebbe dovuto durare tre anni in coincidenza con la fine della sindacatura, ma è stato lo stesso sindaco, a porre fine all’esperienza del suo ormai ex Comandante della P.M.
A sollevare più volte la questione, prima con interrogazioni in Consiglio e con un esposto alla Procura e agli organi competenti, era stato un gruppo consiliare di minoranza composto da Eugenio Russo, Maria Contarino e Mariella Bonaciti che avevano manifestato più di qualche perplessità nei confronti dell’atto unilaterale del sindaco. Tra i rilievi mossi dai consiglieri, lo spauracchio del danno erariale visto che a detta degli stessi la selezione non doveva essere fatta e tanto meno l’assunzione se non dopo l’approvazione degli atti descritti nella delibera di Giunta del 1 luglio 2020.
“Già a febbraio avevamo nutrito forti dubbi sulla regolarità del procedimento – affermano i tre consiglieri in una nota – presentando ad aprile un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica, agli Enti Locali, ai Revisori dei Conti e all’amministrazione comunale con l’intento di fare luce sulla vicenda”. Russo, Contarino e Bonaciti si chiedono adesso chi pagherà gli stipendi “irregolari”? Come sempre il cittadino. Questa vicenda è gravissima – concludono – e sicuramente non finirà qui”.