Colpo di scena nell’indagine sull’incidente stradale mortale sulla Ss 385.
0Pino Rizzo non sarebbe morto in seguito all’impatto con un camion fermo sulla carreggiata ma “investito” in pieno da un furgone
“Pino non è morto per incidente autonomo. Pino è stato ammazzato”. Non hanno dubbi i familiari di Giuseppe Rizzo, l’infermiere di 57 anni morto per un incidente mentre percorreva in bici la strada statale 385. Rizzo, dunque, non sarebbe morto per l’impatto con il camion parcheggiato lungo la statale 385. A suffragare le “certezze” dei familiari, difesi dall’avvocato Carmelo Coco, vi sarebbero delle immagini riprese da alcune telecamere di videosorveglianza di abitazioni che si trovano nello specchio di visuale e che, come raccontano gli stessi familiari, mostrano l’impatto tra la bici da corsa su cui montava la vittima ed un furgone bianco che, probabilmente in fase di sorpasso, procedeva in senso opposto. Le immagini sono state acquisite dai carabinieri della locale stazione che seguono il caso e che dovranno fare piena luce sulla morte dell’infermiere scordiense che la mattina del 30 novembre aveva deciso di farsi la sua consueta passeggiata percorrendo il lungo e veloce rettilineo sulla SS 385. Dopo essersi lasciato alle spalle il bivio Cavoni, lo sfortunato ciclista, al km 31, si è trovato di fronte un camion parcheggiato irregolarmente così da occupare parte della carreggiata e che avrebbe tentato di superare per poi essere investito, sempre secondo il racconto fornito dai familiari, suffragato dalle immagini, dal furgone. “Nelle immagini, afferma uno dei parenti, si vede il furgone che dopo l’impatto sarebbe rimasto fermo 7 minuti per poi ripartire in direzione Caltagirone mentre nel frattempo sopraggiungevano alcuni automobilisti che si rendevano conto della gravità dell’incidente”. Intanto così come disposto dal magistrato della Procura di Caltagirone che coordina le indagini, Alberto Santisi, è stata eseguita martedi nella camera mortuaria del cimitero di Palagonia, ad una settimana dall’incidente, l’autopsia sul corpo di Rizzo. Erano presenti tra gli altri, il perito nominato dalla Procura di Caltagirone, il medico-legale Giuseppe Ragazzi e come consulente tecnico di parte, il medico-legale Angela Pennisi. Dalle prime risultanze comunicate ai familiari, il corpo presentava un forte trauma all’emitorace sinistro ed una profonda ferita alla testa. L’uomo è morto sul colpo e inutili si sono rivelati i soccorsi giunti sul posto. Al momento risulterebbe indagato il conducente del camion parcheggiato lungo la statale. La salma, su disposizione del magistrato, è stata riconsegnata ai familiari. Le esequie si sono svolte oggi nella chiesa di San Giuseppe.