Comune verso il dissesto. Agnello: “Non c’è più la maggioranza”
4Sulla vivacità ed importanza della seduta consiliare (straordinaria) non c’erano dubbi. Lo avevamo intuito la sera prima quando era andata in scena una non proprio conciliante conferenza dei capigruppo per discutere sulla proposta dell’amministrazione di aumentare le aliquote Imu. Lunedì sera, nella stanza del sindaco, l’accordo sulla questione sembrava lontano con il presidente del Consiglio, Rosario Minissale, saldamente fermo sulle sue posizioni nettamente in contrasto con l’orientamento del primo cittadino che sull’aumento delle aliquote aveva costruito la quadratura del bilancio. Impressioni confermate nel Consiglio Comunale di ieri sera, chiamato ad esprimersi sulla questione. Per la cronaca, prima della votazione decisiva sulla proposta dell’amministrazione, era stato votato e bocciato, con solo quattro voti favorevoli, l’emendamento presentato dal consigliere Saitta che proponeva un aumento di 0,5% dell’aliquota sulla prima casa che, in questo caso, sarebbe passata da 0,40 a 0,45. Una manovra, questa, che avrebbe garantito un introito di circa 170 mila euro e che quindi avrebbe ridotto la “scopertura” del bilancio a circa 130 mila euro rispetto ai 300 mila totali (prima casa). Non una soluzione definitiva, dunque, al problema della quadratura del bilancio, rimandata alla votazione successiva sulla proposta dell’amministrazione che, ricordiamo, puntava ad un aumento delle aliquote da 0,40 a 0,53 (prima casa) e da 0,76 a 1,06 (seconda casa). Con sei voti favorevoli su quindici consiglieri presenti in aula il Consiglio boccia la proposta del sindaco, aprendo di fatto la prima vera crisi politica della legislatura.
“Manca la copertura del bilancio quindi questo Consiglio condanna il comune al dissesto“. Queste le prime parole del sindaco, Angelo Agnello, che si è concesso ad una breve intervista subito dopo la votazione decisiva. Dichiarazioni decise e molto pesanti che puntano il dito contro i consiglieri che non hanno accolto con favore la proposta sulle aliquote Imu. “Tutti gli sforzi fatti in questi cinque anni di sacrifici sono stati vani per colpa di una politica che non esiste più e che fa parte del caos generale. Certe assunzioni di responsabilità, a prescindere dalla propria opinione politica, attengono alla salvaguardia della comunità. Questa politica si concentra ormai sull’uomo come se io dovessi portare a casa chissà quali medaglie. Purtroppo questa è la povertà della politica”. Visibilmente amareggiato il sindaco analizza poi la crisi della sua maggioranza: “Dal punto di vista politico prenderemo atto ancora una volta che non c’è una maggioranza per cui domani farò le mie valutazioni e vedrò di capire se è il caso di continuare, aldilà di una motivazione di sfiducia che non c’è stata da parte di questa politica strisciante che si nasconde. E’ chiaro che nel momento in cui condannano il paese al dissesto con un commissario a gestire le cose non so a cosa potrebbe ancora servire un sindaco. In ogni caso l’azione di questa amministrazione ha dato una grossa spinta ma adesso basta perché non è più possibile portare avanti filosofie varie“. La delusione si legge chiara sul volto che si lascia andare ad un sorriso amaro. “Sono felice che si siano assunti le loro responsabilità. Risponderanno alla comunità di certe scelte che ritengo molto pesanti. Se ne accorgeranno tra qualche giorno quando non potranno più accendere i riscaldamenti delle scuole. Quando entreranno in crisi servizi essenziali quali la mesa, il trasporto dei bambini o l’asilo nido ed altri servizi che non potranno più essere erogati per la paralisi dell’ente che non potrà più nemmeno tappare una buca”. Emblematica la battuta finale: “Non credo che questi signori si siano resi conto del danno immenso che hanno fatto alla comunità”.
Damiano Pennisi