Da oggi la villa comunale si chiamerà Villa Feliciano Barone
0“Grazie di tutto. Sono contenta perché mio marito lo meritava” poche parole composte e discrete quelle della signora Barone che, insieme a figli e nipoti, è stata presente alla cerimonia di intitolazione della villa comunale di Scordia al marito Feliciano, meglio conosciuto come Juzzo.
Insieme alla famiglia, il sindaco Franco Barchitta, amici, conoscenti e molti cittadini erano presenti all’evento per rendere omaggio a un uomo politico e sindacalista scordiense che, a partire dagli anni cinquanta, si distinse per il suo impegno sociale e per la sua onestà.
La nostra è stata una famiglia cresciuta negli stenti – ha rivelato con fierezza il figlio Paolo – perché mio padre ha avuto il coraggio di dedicarsi a difendere gli interessi collettivi e non i propri personali. Quindi rimando al mittente le sterili polemiche lette nei giorni scorsi sui social riguardo ad una presunta raccomandazione per il riconoscimento che oggi questa città sta dando a mio padre.La storia siamo noi e, se non vogliamo essere liturgici e di convenienza, cerchiamo oggi nel nostro piccolo di evitare che i nostri successori fra dieci anni debbano intitolare questa villa ai bulli e allo spaccio.
Sono stato consigliere comunale accanto a Juzzo Barone – ha affermato il primo cittadino – facevamo parte di correnti politiche diverse ma abbiamo collaborato. Era una persona umile che non utilizzò il partito ma si servì del partito, proprio quello che oggi dovrebbe essere la politica. E’ motivo di riflessione per i giovani perché è un esempio di umiltà, un uomo che credeva nella propria ideologia ma con lo sguardo e l’interesse rivolto alla comunità. Difendeva i braccianti senza distinzione di appartenenza politica e questa è la particolarità che lo contraddistingueva, un messaggio morale da prendere come esempio. In politica non bisogna sentirsi nemici ma avversari e questo è uno dei messaggi che ci ha trasmesso.
Diversi gli interventi di personaggi politici, e non, che lo hanno conosciuto come l’artista Sebastiano Ministeri che lo ha ricordato per la grande cultura che ha caratterizzato Barone: “Mi parlava del verismo, di Capuana, Verga, Pirandello, Guttuso, Sciascia, Gramsci, Togliatti; aveva letto il capitale di Marx. Era un uomo di grande umorismo e di straordinaria cultura ed io mi lasciavo affascinare da lui”.
L’imprenditore Carlo Piraneo che ha rafforzato l’importanza di questa cerimonia: “Juzzo si è battuto per dare voce a chi voce non ne aveva, si è battuto per i deboli e per dare dignità al lavoro e ai lavoratori. E’ giusto ricordarlo perché ha dato tanto a questo paese”.
L’artista Pippo Sesto che ha raccontato quanto fosse di sostegno per i cittadini.
Nino Pisasale ha sottolineato due grandi valori morali di Barone: il rispetto per l’uomo, compresi gli avversari politici, e la coerenza fino alle estreme conseguenze. La forza per combattere le proprie idee per Juzzo non fu mai violenza e questa è stata una grande lezione di vita. Un didatta che ha insegnato rispetto e coerenza.
Angela Azzarello che ha voluto ricordare la sua esperienza personale con il “compagno” Juzzo– giovanissima sono stata eletta consigliere nel PC ed ero l’unica donna nel consiglio comunale e più di trent’anni fa non era facile. Oggi mi sento una persona forte anche grazie al compagno Juzzo Barone che mi volle accanto affinché io gli riportassi ogni cosa di ciò che si discuteva in consiglio, dato il suo handicap della sordità. Mi faceva sentire una persona forte perché lui aveva grande rispetto.
“Noi di Scordia Bene Comune nel 2015 abbiamo proposto l’intitolazione della villa comunale a Juzzo Barone e lo abbiamo fatto per due motivi – ha esordito nel suo intervento Simona Favara – il primo perché crediamo fortemente nel valore della storia e il secondo perché Juzzo è stato un esempio personale e politico. Oggi continuano a esistere sfruttati e sfruttatori ed è necessario il lavoro di persone che come lui lottino per i lavoratori e per il lavoro onesto. Per questo abbiamo proposto di intitolare la villa comunale come luogo di ritrovo dei braccianti che alle cinque del mattino, ancora oggi, si ritrovano qua per organizzarsi”.
Juzzo fu il primo a introdurre una grande novità, ossia quella di discutere pubblicamente il bilancio comunale. Noi eravamo avversari politici ma avevamo rispetto gli uni degli altri, perché Juzzo rispettava la posizione politica avversaria – ha affermato commosso nel ricordo Carmelo Bellò – Juzzo credeva nel ruolo del partito perché per lui gli interessi del partito comunista coincidevano con gli interessi della cittadinanza.
Salvatore Ministeri: “Juzzo è stato il mio maestro ed io ero impressionato da questa figura che, nonostante non avesse un alcun titolo di istruzione, era di elevata competenza tecnica, uomo di grande cultura e umiltà”.
A concludere gli interventi il neo deputato Eugenio Saitta: “Tutti parlano con rispetto di Juzzo Barone perché è stata una figura che, seppur fortemente schierata, ha mostrato grande rispetto per le correnti politiche opposte. È un patrimonio che va tutelato. L’intitolazione di questa villa è importante perché abbiamo bisogno di modelli da seguire”.
Una cerimonia sobria in cui non è mancata qualche nota polemica come quella velatamente esposta dal professore Nuccio Gambera il quale ha fatto notare che “sarebbe stato più opportuno dedicargli, piuttosto che la villa comunale, via Balilla, spazio che lo ha visto protagonista alla guida e insieme a tutti coloro che in lui trovavano voce”.
“La mattina in cui morì mio padre, mia madre piangendo si chiedeva se qualcuno avrebbe mai ricordato suo marito – ci ha confidato il figlio Paolo – io mi avvicinai a lei dicendole che in un modo o nell’altro, prima o poi, mio padre avrebbe ricevuto un riconoscimento dalla sua città. Oggi siamo qua”.
Generoso protagonista delle lotte per il riscatto degli umili. Appassionato interprete della politica onesta e pulita. Queste le parole che descrivono Feliciano Barone sulla targa che, da oggi, sarà esposta all’ingresso della villa comunale di Scordia.
TANIA CATALANO