Daniele Pisasale – Inumana coesistenza. Ismaele ed Isacco 4.000 anni dopo
0Daniele Pisasale, una delle colonne portanti della nostra redazione, sarà il protagonista con le sue fotografie di una mostra che si inaugura oggi alle 19 al teatro Coppola in via del vecchio Bastione a Catania e che rimarrà aperta sino al 3 marzo.
Queste foto-racconto nascono durate un viaggio tematico itinerante svoltosi dal 10 al 17 Ottobre 2009 per l’evento “Time for Responsabilities. Don’t Build Walls. Build Bridges” una settimana per la pace in Israele e Palestina, organizzato dalla Tavola per la pace ( l’associazione organizzatrice della marcia per la pace Perugia-Assisi ) che ha deciso, per quell’anno, di trasformare la marcia in una pacifica invasione di italiani nei territori caldi di confine della west-bank e di gaza. L’obiettivo, a mio avviso ben centrato dell’organizzazione, è stato quello di maturare in ogni attivista una presa di coscienza di un conflitto atavico che sempre più marcatamente sembra destinato ad acuirsi e degenerare in perdita di umanità. L’intento è stato anche quello di gettare le basi di ponti di mediazione e dialogo tra questi due mondi in perpetuo conflitto, con il fine ultimo di portare al resto del mondo la conoscenza di scomode verità, che difficilmente trovano spazio nei media nazionali e internazionali, attraverso la partecipazione ad un’esperienza diretta da parte di cittadini. A partecipare all’evento eravamo in circa in 400 persone provenienti da disparate parti della società civile ma per lo più derivanti dall’associazionismo e volontariato cattolico; io ho partecipato in veste di singolo cittadino. Siamo stati divisi in 9 gruppi e abbiamo affrontato giornalmente viaggi in luoghi e differenti situazioni, partecipato a convegni e dibattiti, per raccogliere e far convogliare tutto il materiale informativo su diversi blog e siti internet (http://www.perlapace.it/ – http://timeforresponsibilities.blogspot.it/). Sono stati infine coinvolti anche mezzi di informazione radiofonici (Radio 2 con un inviato) e televisivi (TG3 nazionale) che ne hanno dato risalto. Volevo premettere, e spero me lo perdonerete, che non sono un fotografo esperto, ma trascinato dall’emozione ho voluto catturare, incarnando lo spirito dell’iniziativa, gli eventi più significativi vissuti per poter comunicare in occasioni come questa mostra, l’esperienza fatta. Spero per tanto che attraverso le immagini e le descrizioni di questo racconto visivo, io possa riuscire nel mio intento di fornire un arricchimento di informazioni, su una condizione di conflitto così vicina eppure troppe volte così distante dalla nostra quotidianità, nella quale ogni perdita di umanità equivale ad una sconfitta morale in ogni singola coscienza.
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