Dopo le dimissioni dell’assessore Lo Castro scoppia il caso Ufficio Tecnico. Il comune invia gli atti in Procura.
0Veleni all’Ufficio Tecnico, incomprensioni, punti di vista diversi, presunte irregolarità, corrispondenza tra dirigente e funzionario. Tutto sotto gli occhi dell’assessore ai lavori pubblici Pippo Lo Castro, costretto a dimettersi, dopo una infuocata riunione di Giunta allargata al presidente del Consiglio, Francesco Cacciola. Una sorta di “je accuse” nei confronti dell’ormai ex assessore che ha motivato la sua uscita con argomentazioni personali. Ed invece di personale alla fine vi sarebbe di poco. Come un fulmine a ciel sereno, ma la notizia era già di dominio pubblico, è toccato al Presidente del Consiglio comunicare ai colleghi l’invio del faldone con la fitta corrispondenza tra dirigente e funzionario, atti che sono stati siglati per la trasmissione alla Procura della Repubblica di Caltagirone dallo stesso sindaco Franco Tambone, su invito e dopo parere del segretario comunale.
L’argomento, delicato e scottante, è stato discusso nella fase preliminare del consiglio di ieri sera. Alla fine i capigruppo hanno deciso di rispondere alla convocazione di un consiglio urgente che avrà luogo mercoledi 1 giugno alle 16 e a cui sono stati invitati anche i diretti interessati, gli architetti Salvatore Campisi e Salvatore Mazzone.
Intanto il sindaco, assente per la partecipazione alla riunione dell’Anci alla presenza del ministro Alfano, ha provveduto ad azzerare la Giunta, su invito pressante dei vertici del partito e dello stesso coordinatore esecutivo del Pd provinciale, Enzo Napoli, azzeramento che non sarebbe stato accettato di buon grado dall’ormai ex gruppo del Megafono che era invece orientato per un rimpasto. La palla adesso passa nelle mani del sindaco Tambone che, come annunciato all’indomani dalla sua elezione, avrebbe preferito giungere alla fine del suo mandato con gli stessi compagni di viaggio iniziato nel luglio 2013.