Elezioni amministrative 2013. La politica veste lista civica
0Le imminenti elezioni a Scordia saranno certamente le consultazioni all’insegna dei record di candidati alla carica di Sindaco. Saranno soprattutto le elezioni dominate dalle “civiche”, ben 9 liste su 12 totali. Liste civiche, è bene sottolineare promosse da appartenenti ai partiti politici. Questa è una peculiarità che riguarda non solo la nostra città, ma tanti Comuni chiamati alle urne in questa tornata, prima fra tutte Catania. Su questo aspetto alcune considerazioni possono essere fatte almeno su tre fronti. Naturalmente tutti aventi questo stesso comune denominatore, le liste civiche.
Il riposizionamento “civico” della civiltà politica. Già da diverse elezioni comunali numerose liste civiche solitamente hanno affiancato i partiti tradizionali, ma mai interi poli civici o monoliste senza i contrassegni dei partiti. La grande infornata di liste civiche poteva lasciare presagire che la società civile delusa dalle deleghe in bianco ai partiti (e ai soggetti politici che si richiamano a essi), abbia deciso di scendere in campo (o salire in politica) in prima persona. Del resto è questa l’impressione che ne ricaverebbe un forestiero vedendo sul giornale le liste che riguardano la città di Scordia. Invece nulla di tutto questo, sono gli appartenenti ai partiti politici che hanno indossato i vestiti delle liste civiche. Il giorno dopo le elezioni politiche dello scorso febbraio, era apparso chiaro che molti partiti e loro leader nazionali in caduta libera, avevano perso la loro attrazione. Era in parte immaginabile la proliferazione di liste civiche in luogo dei partiti ufficiali, ma forse non era prevedibile in queste dimensioni e di questa portata. Molti politici che fino all’ottobre 2012 (regionali) e febbraio scorso (politiche) distribuivano mostrine e sostenevano partiti politici tradizionali, sono stati folgorati sulla via dei colori fosforescenti delle liste civiche. Infatti, oltre che il numero di liste civiche (tante), è sorprendente che molte di queste civiche siano state promosse integralmente da soggetti politici e da consiglieri comunali uscenti. Politici locali fino a ieri esponenti di primo piano dei partiti tradizionali. Lo stesso Pdl sarà certo presente in questa tornata elettorale, ma del tutto svuotato del suo passato recente. Svuotato nonostante questo consiglio comunale abbia avuto ben 9 componenti, sia pure divisi in sottogruppi e correnti di onorevoli. E’ proprio il caso di dire che:…… “la politica veste civica”.
L’eredità del passato prossimo e la tracciabilità politica delle liste civiche. Quando un’amministrazione termina il proprio mandato dopo 5 anni, dovrebbe presentare un consuntivo e su questo essere giudicata serenamente. Questa mi pare sia una bussola imprescindibile a favore degli elettori, gli stessi che devono poi votare le tante proposte presentate. La circostanza che il Sindaco uscente non si riproponga, non dispensa tutti gli altri dal fare chiarezza sugli atti amministrativi posti in essere da quest’amministrazione, da questo Consiglio comunale e da questa ex maggioranza. A mio parere questo punto non è un mero discorso di lana caprina, è rilevante perché riguarda il modello di sviluppo, la visione d’insieme già attuata e l’eventuale alternativa futura. L’amministrazione Agnello ha viaggiato per lunghi periodi (4 anni), con 14/15 consiglieri a bordo. Quando c’era ancora da battere cassa (sono le parole del sindaco Agnello), è sempre stata presente compatta e coesa. Improvvisamente si è ritrovata orfana di padre e di madre, figlia di nessuno. Nei 5 anni l’amministrazione uscente ha avuto ben 15 consiglieri comunali (alcuni di questi presenti in giunta) e la rotazione di ben 17 assessori. Di questa nutrita pattuglia molti legittimamente si ripropongono, ma sotto l’insegna della “civica trasversale” senza etichettatura politica. In questa diluizione dell’ex “maggioranza gattopardiana” (è sempre una definizione del Sindaco Agnello), esiste un grande rimescolamento delle carte, con una miscela maggioranza-opposizione di consiglieri e assessori uscenti. Mescolanza che non giova certo alla chiarezza dei ruoli avuti negli ultimi 5 anni. L’impressione generale è che molti consiglieri uscenti che hanno condiviso un percorso, improvvisamente nell’ultimo periodo amministrativo, hanno preso strategicamente le distanze forse per tattiche e convenienze elettorali. Una domanda credo allora che sia d’obbligo a favore degli elettori. Chi è l’erede naturale dell’Amministrazione uscente? Chi ne raccoglie l’eredità (nel bene o nel male) delle tante cose fatte e non fatte. Forse non ci sono discendenti o l’unico erede universale è il solo Angelo Agnello e magari l’assessore Todero? E tutti gli altri?
L’eletto della lista civica chi rappresenterà ? Nulla contro le tante liste civiche, ma nelle civiche in se, vedo rischi di personalismo maggiori rispetto alle liste che rappresentano un partito o movimento. L’eletto dei partiti è il portavoce all’interno dell’Istituzione di un’idea e di un progetto tracciato nel corso degli anni. E’ anche l’espressione della condivisione di battaglie comuni. E’ dunque il braccio operativo di un gruppo di persone, di un idem sentire radicato nel tempo. La lista civica costruita poco prima le elezioni, non sempre rispecchia queste caratteristiche ed è spesso un taxi dell’ultima ora, il classico last minute. Accade sempre più spesso che terminatesi le elezioni, poco tempo dopo si verifica il classico rompete le righe e ognuno per la propria strada. Inutile dire che eventuali passaggi e cambi di casacca (possibili anche tra gli eletti nei partiti), sono più facilmente realizzabili e soprattutto non richiedono argomentazioni dinanzi all’opinione pubblica. Senza porsi particolari problemi, un eletto nella lista civica “Rinascita Taormina” può tranquillamente passare con la lista ”Spendente Taormina” piuttosto che “Taormina per voi”. L’appartenenza ai partiti è stata tra le tante cose, anche un argine ai tanti “cambi di casacca in corsa”. Con l’attuale crisi dei partiti tradizionali, credo che sarà ulteriormente esacerbato questo fenomeno già in atto da diversi anni, e per certi aspetti renderà l’eletto civico con le mani libere. Quest’ultimo sarà in grado di esercitare la sua funzione “senza vincolo di mandato” in modo ancora più marcato di quanto già disegnato dalla legge. Il partito, il movimento o la lista che alle amministrative si richiama a modelli nazionali, attribuisce in maniera forte un’identità di appartenenza. Identità che evidentemente viene a mancare e come detto, libera gli interlocutori eletti da vincoli o giustificazioni per eventuali ricollocazioni e cambi di schieramento in consiglio. Troppo spesso abbiamo assistito a chi prende i voti con i gialli e poi li ha portati ai verdi. A consiglieri eletti con la lista di un candidato Sindaco, salvo poi passare dopo pochi mesi con la lista di un altro Sindaco (quello eletto). A consiglieri eletti con la lista civica promossa dal Sindaco eletto, salvo poi diventare fieri oppositori di quello stesso Sindaco. Premesso che nella vita come in politica cambiare idea è legittimo, il problema che ci si pone è altro. Chi decide per chi ? Mi riferisco all’aspetto legato ai tanti “cambi di maglietta in corsa”, ai passaggi e alle trasversalità a partita iniziata tra il primo e il secondo tempo. Cambi di schieramenti vogliamo pensare tutti per fini alti. Con il proliferarsi di liste colorate a chi risponderà l’eletto della lista civica? Risponde esclusivamente al suo elettorato personale o all’insieme degli elettori della lista. Giova ricordare che quando andiamo a votare, prima contrassegniamo un simbolo, un partito, un movimento che rappresenta un programma con un percorso delineato. Dopo eventualmente si preferiscono dei candidati all’interno del progetto scelto. Non a caso prima sono assegnati i seggi alla lista, e solo dopo si procede agli eletti seguendo l’ordine delle preferenze. Questo passaggio credo che sia fondamentale perché non è una sottile differenza. Il seggio non è proprietà privata dell’eletto, è semmai proprietà comune condivisa della lista. Il Signor Mario Rossi eletto consigliere della lista civica prima di passare dalla maggioranza all’opposizione (o viceversa), prima di votare una mozione di sfiducia, oltre che consultare i suoi 100 elettori, dovrebbe anche sentire buona parte degli altri 19 candidati della lista civica. Altri candidati della lista, è utile ricordarlo, che ne hanno determinato la sua elezione in consiglio. Il Signor Mario Rossi eletto a chi risponderà? A quale assemblea di elettori, comitato o direttivo? Per dirla in modo poco politichese, troppo spesso chi riesce a prendersi il seggio se lo porta dove vuole. In fondo è un eletto civico senza vincolo di partito.
FRANCESCO GHERARDI per Scordia.info