Etna, seconda eruzione dell’anno.
0I primi timidi segnali si erano già avuti dallo scorso 3 febbraio. Qualche sbuffo di gas, piccole esplosioni, modeste colate. Ieri mattina si potevano ammirare dei notevoli pennacchi di gas che fuoriuscivano impetuosamente da tutte le principali bocche sommitali: l’Etna ci stava avvertendo.
In serata, all’incirca verso le 21.00, i primi decisi segnali di incremento dell’attività: il tremore vulcanico s’impennava decisamente, le telecamere termiche registravano energia in aumento e delle modeste fontane di lava fuoriuscivano dal Nuovo Cratere di scorie, “parassita” del celebre Cratere di Sud-Est. Purtroppo l’osservazione dal nostro versante risultava ostacolata per buona parte della serata a causa delle condizioni meteo, che favorivano la visuale da ENE.
Verso l’una di notte si assisteva ad ulteriori incrementi dei fenomeni eruttivi, che si sono protratti per tuta la notte, accennando a deboli fasi di “stanca” durante la mattinata di oggi.
Analogamente all’episodio del 5 gennaio, l’attività sta durando diverse ore, diversamente da come avvenuto durante il 2011.
Intanto l’unità di crisi di Fontanarossa ha decretato la limitazione precauzionale del traffico aereo e il dirottamento di alcuni voli su altri scali.
Un’altra estesa nube di gas e ceneri si è levata dai crateri e risulta spostata in direzione WSW, interessando in modo notevole i comuni ricadenti ai confini con la provincia di Enna.
GINO CALLERI