Festa della Madonna della Stella, si torna alle antiche tradizioni
0Da quest’anno, la festa della Madonna della Stella, che da sempre ha potuto vantare una copiosa partecipazione pur non avendo particolari manifestazioni ricreative, ha dato un motivo in più agli scordioti per partecipare.
L’obiettivo primario fissato dal comitato dei festeggiamenti è infatti quello di far tornare la festa come era nei periodi del suo apogeo, riprendendo le antiche tradizioni ed anche inserendone di nuove.
Anzitutto la festa si è aperta con la sfilata dei cavalli di domenica 2 settembre per le vie dell’intero territorio di Scordia seguita da alcuni musicisti della banda musicale. Un’interessante manifestazione molto apprezzata dagli scordioti.
La festa è poi continuata martedì 4 settembre. Nel pomeriggio, nella chiesa di San Domenico Savio, luogo in cui è conservata l’immagine mariana datata 1963 durante l’anno, è stato esposto il Santissimo Sacramento per parecchie ore. Al termine di questa esposizione eucaristica solenne, l’amministratore parrocchiale don Gerardo Da Silva ha presieduto l’Eucaristia festiva seguita da una suggestiva processione aux flambeaux, che ha accompagnato la Madonna della Stella nella sua chiesa in contrada Montagna. La serata si è conclusa con un bellissimo recital sulla creazione curato da Sebastiano Ministeri, intitolato “Tutto sbagliato, tutto da rifare”.
L’indomani, inizio del Triduo preparativo, dopo l’Eucaristia presieduta in Montagna dal parroco della Matrice di Scordia, p. Vito Valenti, Fernando Paolillo ha intrattenuto con la sua musica numerosi “ballerini”, che fino a tarda serata danzavano e si divertivano nel cortile della chiesa.
Il pomeriggio del 6 settembre, invece, è stato caratterizzato dalla ripresa di una tradizione datata 1900. Infatti, in quell’epoca, circa un secolo fa, i viddani si recavano con i loro cavalli, asini e muli alla festa di Militello già esistente. Per rifocillarsi un po’ per la strada in salita, sostavano in un antico palazzo ancora esistente in Montagna, all’epoca appartenente ai Modica, ove era custodita l’antica statua della Madonna della Stella, oggi custodita nella chiesa di San Rocco, per poi riprendere il cammino. Ciò fino a quando il parroco Colomba donò il terreno dove oggi sorge la chiesa. Per riprendere tale tradizione, un folto numero di giovani e meno giovani, partendo dalla Colonna e attraversando gli antichi sentieri passanti sotto la ferrovia della Montagna, si sono recati in pellegrinaggio fino alla chiesa della Madonna della Stella, dove don Alfio Tirrò, scordiense della Montagna ma parroco nella comunità di San Pio da Pietrelcina in Roma, ha presieduto l’Eucaristia. La serata è stata allietata da un recital di poesie dedicato alla Madonna curato da Francesco Amato, Sebastian Cristaudo e Samuel Alba, seguito da un’animazione musicale a cura di Pippo Guttuso.
Giorno 7 settembre, ha previsto contemporaneamente la riscoperta di una tradizione passata e l’aggiunta di una nuova. Infatti, nel pomeriggio, il gruppo scout Scordia 1 ha intrattenuto bambini e ragazzi con i giochi di una volta (u carriolu, u rummulu, a ria, a cursa ‘che sacchi…), famosa attrattiva molto gettonata dai ragazzi molti anni addietro e all’epoca coronata dal tradizionale palo della cuccagna, oggi non più fattibile per motivi di sicurezza.
La sera, invece, dopo la Messa celebrata dal parroco di San Giuseppe, don Gaetano Tomagra, per la prima volta nel secolo di storia, anche per la festa rionale della Montagna c’è stato un concerto di un gruppo famoso. Ascoltati da migliaia e migliaia di scordioti intervenuti, si sono esibiti i Lautari, un famoso gruppo di musica siciliana che ha eseguito concerti in tutta la Sicilia ed anche fuori. Musica molto apprezzata dal copioso pubblico che batteva le mani e danzava allegramente.
La giornata dell’8 settembre, giorno della Solennità, è stata dedicata, invece, interamente alla tradizione. Infatti, nel pomeriggio, un nutrito numero di cavalli e carretti siciliani è partito da via Ruggeri, per giungere, accompagnato dalla banda musicale, innanzi alla chiesa, dove p. Gerardo Da Silva ha impartito su di loro la Benedizione.
In serata, nella strada antistante la chiesa, è stata presieduta la solenne Eucaristia da don Paolo Ricciardi, parroco nella Comunità di Santa Silvia in Roma, che ha avuto il piacere di celebrare questa festa per lui nuova e che ha sottolineato, nella sua interessante omelia, come Maria è il dono più bello che Dio ci ha fatto. Un significativo momento della Celebrazione è stata la benedizione dei bambini e delle mamme in attesa, accompagnata dal volo dei palloncini bianchi e azzurri.
E’ poi cominciata, al suono a distesa delle campane, la tradizionale processione per le vie campestri della Montagna. Bella la vista delle colonne di candele muoversi davanti alla Madonna, portata a spalla e seguita da un folto numero di scordioti. Unica nota stonata la breve ma forte pioggia che ha scoraggiato tanti che sono tornati a casa, ma che non ha impaurito un altrettanto nutrito numero di fedeli che non ha lasciato la Madonna fino alla fine, speranzosi nella spiovuta che si è poi effettivamente verificata. Al termine della processione, allo scoppio di artistici fuochi pirotecnici, la Madonna è rientrata nella sua chiesa, dove è rimasta fino in tarda serata per la venerazione dei fedeli.
Sono stati poi estratti i numeri vincenti del sorteggio, che sono sotto elencati.
Una festa che ha lasciato contenti i numerosi scordioti che hanno partecipato e soddisfatti l’amministratore di San Domenico Savio, don Gerardo Da Silva, ed il comitato dei festeggiamenti, presieduto da Paolo Frazzetto, che, con un pizzico di orgoglio, possono dire di aver organizzato qualcosa di bello per Scordia e di aver salvato o, meglio, rivalutato un’altra delle ennesime tradizioni che sarebbero state altrimenti destinate alla scomparsa definitiva.
FRANCESCO AMATO