Genitori oggi. Conferenza sulla sfida educazionale a San Domenico Savio
0Organizzata dal gruppo di Azione Cattolica della parrocchia San Domenico Savio, si è svolta ieri nel salone parrocchiale di San Domenico Savio un’interessante conferenza dal tema “Genitori oggi”. I relatori, tutti esperti nel campo dell’educazione, hanno argomentato su cosa significa educare oggi.
Prima a parlare è stata la dott. Dora Messina, pedagogista clinica e mediatore familiare, che, con l’aiuto di alcune slide, ha chiarito come “essere genitori non è una sfida, ma una cosa naturale e meravigliosa”. Ha, inoltre, spiegato che spesso “il rapporto che si ha con i figli è una reminiscenza della relazione che si aveva con i propri genitori”. Ha, infine, detto: “Essere genitori oggi è più difficile di ieri? Non esiste una risposta preconfezionata a questa domanda”, perché essa nasce dall’esperienza che la vita mette dinnanzi.
La parola è poi passata a Massimo Cappellano, direttore dell’ufficio diocesano per le comunicazioni sociali di Caltagirone, che insieme a sua moglie Giusi Prete, counsellor, era stato invitato ad offrire una testimonianza sulla famiglia di oggi. “È giusto un sistema di educazione fondato sulla tradizione, – ha detto Cappellano – ma questa non deve escludere il continuo interrogarsi per fare sempre nuove scoperte di se stessi.”. Ha poi spiegato che “deve essere il bambino a dire che cosa sarà. Certamente lo deve dire insieme a noi, ma deve dirlo lui”. Infine ha spostato il suo intervento sul piano della fede, chiarendo che la famiglia deve essere la prima agenzia di educazione alla fede e deve trovare la strategia per far conoscere Dio al proprio figlio.
La dott. Prete, invece, ha subito spiegato che nell’educazione bisogna avere la “pazienza educativa”. Non bisogna, cioè, avere fretta che i bambini imparino tutto subito (“ognuno ha i suoi tempi!”); bisogna, anzi aspettarli ed aiutarli. Proprio per questo è necessario dire “no alle colpevolizzazioni” dei bambini perché non apprendono subito; “no alle discriminazioni”, ma anzi l’educazione deve essere sempre fondata sulla reciprocità.
Infine, ad offrire il proprio punto di vista è stato il parroco, don Matteo Malgioglio, che ha illustrato l’idea di famiglia che ha la Chiesa. “L’educazione familiare è talmente importante che Dio stesso ha usato il modello della famiglia per farsi conoscere” (Dio è chiamato Padre, Gesù Cristo è Figlio, i cristiani sono fratelli…, ndr). Ha poi chiarito che è necessario “trasmettere la fede non come un passaggio di nozioni, ma come qualcosa di strettamente aderente alla vita”, far fare, cioè, ai bambini un’esperienza bella con il Signore. “Solo così, infatti – spiega don Malgioglio – la Chiesa può subentrare come educatrice, ma senza le basi create nella famiglia, la Chiesa può fare poco”. Ha infine condiviso una sua esperienza di vita. “Quando ero piccolo, i miei genitori mi portavano a Messa anche nelle località di mare in cui ci recavamo in estate”. È stata questa esperienza che gli ha permesso di scardinare la Messa della domenica dall’anno scolastico. “È questo l’obiettivo che tutti dobbiamo avere: trasmettere loro la fede con la testimonianza e con le esperienze.” ha concluso don Malgioglio.
La serata, che ha interessato un buon numero di persone, si è conclusa con un momento di fraternità e con l’auspicio di riproporre altre iniziative incentrate su questo importante tema che è l’educazione.
FRANCESCO AMATO