Gestione rifiuti. Si chiude oggi il passaggio procedurale dall’Ato
2La nuova Srr Kalat ambiente di Caltagirone si presenta ai «box di partenza» come prima e unica Ato che in Sicilia ha già ottenuto l’approvazione del Piano d’ambito, che prevederà un investimento di circa 20 milioni. Lo strumento normativo che, alla data del 30 settembre, sancirà il passaggio definitivo fra la cessazione delle attività delle ex società d’ambito al nuovo modello di gestione delle nuove Srr, società di regolamentazione dei rifiuti.
Manca però il relativo decreto conclusivo e, quindi il riconoscimento ufficiale, da parte della Regione che è subordinato all’approvazione della dotazione organica del personale dell’ex Ato. L’ultimo adempimento da compiere è l’approvazione della dotazione organica del personale che dovrà transitare dalla vecchia alla nuova società.
I presupposti per avviare una nuova politica di gestione dei rifiuti ci sono tutti, a cominciare dalla dotazione degli impianti di lavorazione nella zona industriale di Caltagirone, che offrono una chance in più al nuovo modello gestionale. Alle 10 di domani, al Palazzo Esa di Catania, si terrà un incontro, al quale prenderà parte l’assessore regionale alle Energie, Nicolò Marino e il dirigente generale del Dipartimento rifiuti, Marco Lupo, che incontreranno i sindaci dei 15 Comuni della nuova Srr e i rappresentanti sindacali.
A darne notizia è la parlamentare regionale del Pd, Concetta Raia. «Mi auguro che con la riunione di domani – dice la Raia – si chiuda ogni passaggio procedurale, nel rispetto delle garanzie occupazionali del personale ex Ato. Il progetto del Piano d’ambito elaborato da Kalat deve essere portato avanti con celerità, perché nel Calatino, grazie agli investimenti di 20 milioni, sorgerà uno dei poli di recupero dei rifiuti più importanti in Sicilia, che dovrà garantire sviluppo e occupazione».
L’assessore regionale alle Energie, Nicolò Marino, non ha mai chiuso le porte ai progetti di sviluppo condotti sul territorio del Calatino e, anzi, ne ha evidenziato le valenze progettuali. «E’ un momento importante – spiega l’assessore – anche perché la Regione sta ultimamente registrando un processo di autonomo sviluppo. Riscontriamo la nota positiva Kalat ambiente, che segnerà presto il passaggio al nuovo, rispettando, fra l’altro Piano d’ambito e Piano d’intervento. Con l’approvazione della dotazione organica suggelleremo una fase risolutiva. In Sicilia è importante avere impianti sofisticati. In questa logica abbiamo ottenuto l’emergenza. La vicenda della discarica di Bellolampo, irrisolta da anni, è stata risolta in appena 3 mesi».
Aria di ottimismo trapela dalle fonti di governo, con l’assessore Nicolò Marino che guarda l’area del Calatino come territorio in anticipo con la riforma. Vediamo cosa emerge dalle organizzazioni sindacali del Calatino. «Speriamo che il passaggio dal vecchio al nuovo – dice il segretario generale della Fp-Cgil Calatino, Francesco D’Amico – avvenga in sinergia fra Comuni, Regione e Srr, garantendo i livelli occupazionali del personale amministrativo e degli impianti».
Il segretario della Fiadel di Caltagirone, Giuseppe Contrafatto richiama al rispetto delle norme imposte dalla Lr 9/2010. «Bisogna snellire tutti i passaggi burocratici – dice Contrafatto – relativo ai pagamenti delle spettanze dovute agli operatori ecologici, in modo che non si presentino mai più emergenze rifiuti. Sosterremo con forza l’approvazione della dotazione organica». Il traghettamento dalla vecchia alla nuova società è stato condotto negli ultimi 2 anni dai sindaci del Calatino eletti a capo del Cda della nuova Srr. Il passaggio del testimone è avvenuto fra l’ex sindaco di Scordia, Angelo Agnello e l’attuale sindaco di Ramacca, Franco Zappalà.
«L’obiettivo prefissato sin dall’inizio – dice Angelo Agnello – è stato quello di giungere al 60-65% della raccolta differenziata. La Srr avrà un patrimonio progettuale che vedrà realizzare un’area industriale attrezzata per il recupero e la valorizzazione dei rifiuti». Conclude il nuovo presidente della Srr, Franco Zappalà: «L’incontro di domani – conclude Zappalà – servirà a chiudere la questione».
GIANFRANCO POLIZZI