Il comitato dei pendolari alza la voce e chiede di migliorare la tratta ferroviaria
0Il territorio chiede più mobilità e la Regione diminuisce i treni. Non ci sta il Comitato Pendolari Siciliani che si dichiara insoddisfatto dell’esito dell’incontro che si è svolto lo scorso 6 marzo a Caltanissetta, convocato per discutere sulla proposta formulata dall’assessorato regionale alla mobilità sui nuovi orari che dovranno entrare in vigore dal 15 aprile. Al tavolo tecnico erano presenti l’assessore Marco Falcone, i dirigenti del Dipartimento trasporti, i dirigenti di Trenitalia e Rete ferroviaria italiana e le associazioni dei consumatori e i comitati dei pendolari. Il primo risultato di questo incontro è stata la riduzione da tre a due coppie di treni, due in andata e due in ritorno e la presenza di una coppia di treni per la domenica. A manifestare il disagio dei pendolari è Giosuè Malaponti, che da anni si batte per ripristinare una tratta su cui la Regione ha impegnato 11 milioni di euro. Già dal 16 febbraio, data della riapertura della circolazione ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela, il comitato si era fatto portavoce delle richieste di avere più treni. “Lo abbiamo fatto a più riprese – afferma Malaponti – inviando due mail, una il 3 dicembre e l’altra il 15 febbraio, chiedendo al presidente Musumeci, all’assessore Falcone e ai dirigenti del dipartimento trasporti di intervenire sulle sei corse ottimizzando gli orari secondo i fabbisogni dell’utenza visto che così come erano strutturati non assicuravano una mobilità sostenibile tra le due città. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta”. Nella nuova tabella scompare il primo treno delle 5.38 da Catania che – secondo il comitato dei pendolari – era l’unico orario sensato nell’ottica lavorativa. Altra questione sollevata è stata la totale mancanza di raccordo tra le nuove corse sino alla prosecuzione, attualmente prevista con i nuovi orari, che da Caltagirone, tramite i bus sostitutivo proseguono per Niscemi per poi giungere a Gela. “Chiediamo al presidente Musumeci di intervenire per evitare che un territorio che per decenni è stato dimenticato dalla classe politica sotto il profilo della mobilità debba, ancora una volta, subire un ulteriore ridimensionamento passando da sei corse treno-giorno che andavano riviste e ottimizzate con orari più utili e funzionali per soddisfare l’utenza, a quattro corse treno-giorno che di certo penalizzeranno ancor di più i cittadini e i territori che chiedono garanzie per avere una mobilità più efficiente ed efficace. Da parte nostra – conclude Malaponti – solleciteremo tutti i Comuni interessati ad intervenire per evitare questo ridimensionamento a garanzia di migliori servizi da assicurare ai cittadini, oltre ad una mobilità eco-sostenibile”.