Il consiglio approva il bilancio di previsione 2013 ma il dissesto non è ancora scongiurato
0Con 12 voti a favore e 4 contrari il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione 2013. Compatta la maggioranza, hanno votato contro i consiglieri Nicolò Ferro, Antonino Frazzetto, Biagio Caniglia e Delfo Aristodemo. Al momento del voto hanno abbandonato l’aula i consiglieri Gabriele La Magna, Antonio De Pasquale e Alessandra Naselli. Assente il consigliere Giuseppe Calandra.
Un bilancio che ha ricevuto i pareri favorevoli del dirigente degli uffici economici e finanziari e del collegio dei revisori dei conti. Come è scritto nel parere favorevole dei revisori dei conti, infatti, il bilancio rimane condizionato alla possibilità di procedere, nelle prossime settimane, alla modifica del piano di riequilibrio finanziario. Il termine ultimo sarà il 23 gennaio 2014.
La Giunta, guidata dal sindaco Franco Tambone, con un suo atto di indirizzo ha dato delle direttive al responsabile dei servizi finanziari, ovvero quello di rimodulare il piano di riequilibrio approvato nel mese di febbraio dallo scorso consiglio comunale. Una facoltà concessa dalla legge ai sindaci neo eletti e che la nuova amministrazione eletta nel mese di giugno ha ritenuto di esercitare, dopo un confronto con i dirigenti dei vari settori, revisori dei conti e Presidente del Consiglio, e dopo aver verificato l’esistenza di nuovi debiti che vanno a sommarsi a quelli già inseriti nel precedente piano di riequilibrio, tra cui più di un milione di euro per un contenzioso con Enel e somme dovute per i ricoveri di anziani e disabili.
Il nuovo piano, che comprende l’annualità in corso del 2013, è articolato in sette anni. Questo allungamento dei termini di rateizzazione ha comportato la necessità di richiedere a tutti i creditori un nuovo consenso al piano entro la fine del mese di dicembre, mentre entro il 23 gennaio, come detto, il piano dovrà essere approvato dal consiglio comunale. Una corsa ad ostacoli molto accidentata, anche perché come scritto nella lettera che arriverà nei prossimi giorni ai creditori, nel caso in cui il ricorso a questa procedura non consenta di far fronte alla situazione debitoria, anche in conseguenza della mancanza di adesione al piano da parte dei creditori, inevitabile diventa l’apertura della procedura per il dissesto finanziario.
“La situazione di estrema precarietà finanziaria del nostro comune – afferma il sindaco Franco Tambone che ha mantenuto la delega al bilancio – non ci ha lasciato altra alternativa, che quella di provare ad evitare la procedura del dissesto con una rimodulazione del piano. Come amministrazione abbiamo il dovere di utilizzare tutti gli strumenti che le norme ci consentono, per rimettere i conti in ordine e sanare una situazione debitoria grave”.
La seduta di ieri ha visto l’intervento di molti consiglieri, fra cui quello di Delfo Aristodemo che si è chiesto se non sarebbe meglio a questo punto dichiare dissesto finanziario. Il consigliere Nicolò Ferro invece ha avanzato la richiesta di discutere prima del piano di riequilibrio e poi trattare il bilancio. Il consigliere Gabriele La Magna ha paventato l’arrivo di un debito fuori bilancio di più di 4 milioni di euro per una sentenza che da ragione ai ricorrenti contro il comune per una delle tante cause di espoprio riaperte dopo tanti anni quando ormai sembravano definitivamente chiuse. Una somma che da sola basterebbe per mettere definitivamente fine ad ogni tentativo di piano di riequilibrio. “Fare di tutto per evitare il dissesto 2 ha dichiarato nel suo intervento il consigliere di maggioranza, Carmelo Bellò. “La gente non capirebbe perchè la politica non riesce a gestore la cosa pubblica. Non do colpe a chi ha amministrato nel passato ma innegabile che buona parte dei problemi attuali sono legati al problema degli espopri”. “Non esiste un bilancio ma una lunga serie di numeri – ha dichiarato Antonio De Pasquale. Il capo gruppo del Megafono, Luigi Guttuso, nel dichiarare il suo voto favorevole ha fatto appello ad evitare gli sprechi nella pubblica amministrazione. Per la consigliera Alessandra Naselli c’è stato poco tempo per studiare bene il bilancio. Bocciato l’emendamento presentato dal consigliere Biagio Caniglia che chiedeva di aprire un capitolo di circa 3 mila euro da destinare all’acquisto per il vestiario per i volontari del gruppo di protezione civile.
Dopo l’approvazione del bilancio il consiglio ha trattato la mozione urgente presentata dal presidente del consiglio comunale, Francesco Cacciola insieme ai capigruppo di Pd e Megafono, rispettivamente Josè D’Amico e Luigi Guttuso. Una mozione riguardante la realizzazione di una discarica in contrada Armicci, che impegna il sindaco e la giunta a coinvolgere i sindaci dei comuni limitrofi interessati nel progetto della discarica e concertare con loro un documento da inoltrare al presidente della regione in cui si esprima piena e forte contrarietà.
Il consigliere Nicolò Ferro intervenendo ha chiesto il rinvio del punto ed ha avanzato la richiesta della convocazione di un consiglio comunale aperto seguito da un altro consiglio comunale per trattare la delicata questione. Mozione che è stata bocciata dal consiglio. Lo stesso consigliere insieme ai colleghi Caniglia, Frazzetto, De Pasquale, La Magna e Calandra sono stati i firmatari della richiesta della convocazione urgente di un consiglio comunale aperto sul problema della vicina discarica di c.da Armicci. “Riteniamo che un argomento così delicato quale è quello della nascita di una discarica di rifiuti speciali nelle vicinanze del nostro comune sia doveroso trattarlo in un consiglio comunale aperto – riferiscono in una nota i sei consiglieri del centrodestra – ecco perché come previsto dal nostro regolamento immediatamente ne abbiamo chiesto la convocazione urgente”.
“Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione all’unanimita’ della mozione – ha dichiarato il presidente del consiglio -spiace, tuttavia, registrare l’incomprensibile atteggiamento del consigliere Ferro che, prima, ha chiesto il rinvio del punto (proposta che ha trovato solo due voti favorevoli compreso il suo) e poi ha abbandonato l’aula al momento del voto. Ritengo che la tutela della salute debba prevalere sull’appartenenza politica. Ad inizio consiglio ho ribadito che la mozione rappresenta solo un punto di partenza e che convochero’ un consiglio aperto, pertanto, ben venga la successiva richiesta dei consiglieri come e’ lodevole la petizione popolare promossa da Scordia Bene Comune rappresentata in consiglio dal consigliere Naselli. Il 19 dicembre insieme a un folto gruppo di cittadini e consiglieri parteciperemo al consiglio aperto di Lentini. L’argomento non permette alcun calo di attenzione e faccio appello all’unita’ delle forze politiche e sociali”.