Il consiglio approva il piano di rientro
4Si conclude entro i termini previsti per legge l’iter di adesione al piano di rientro che permetterà al comune di pagare i propri debiti (circa 2 milioni e 500 mila euro) in quattro anni. Rimangono ancora da trattare la lunga serie di debiti fuori bilancio. Il consiglio comunale è stato convocato per il 6 febbraio. Alla luce dell’adesione al piano di rientro, saranno aumentate al massimo tutte le aliquote, compresa l’Imu (0,60 per la prima casa e 1,06 per il resto) e Irpef allo 0,8 mentre si faranno sentire anche i primi effetti dello sforamento del patto di stabilità. Tra le sanzioni previste, ricordiamo, il taglio del 30%, delle indennità di funzione di sindaci e assessori e dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali e minori trasferimenti dallo Stato in misura pari alla somma sforata, ovvero 369 mila euro. Nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale è stata approvata una mozione di indirizzo, primo firmatario il consigliere Giuseppe Frazzetto, perchè si riduca al minimo l’indennità di risultato, prevista per legge ai dirigenti, per il raggiungimento degli obbiettivi.
La dichiarazione integrale del consigliere Frazzetto. “Ritengo in queste ultime 72 ore si sia concretizzata una delle pagine burocratico-amministrative più importanti ed intense che abbiano coinvolto la politica e conseguentemente la città, certamente, negli ultimi 10 anni. Tengo particolarmente ad evidenziare che il mio giudizio ed analisi politico amministrativa dell’ atto ieri approvato è ed è stato alquanto critico non certo nella elaborazione né nell’ intento, in quanto lo ritengo un provvedimento “terapeutico” non curativo ma appena palliativo che probabilmente, spero fortemente di no, avrà l’effetto di posticiapare l’agonia finanziaria di questo ente. Tuttavia non ho espresso il voto contrario ritenendo che se ancora una via per la “salvezza” ci può essere, con senso di responsabilità, merita di essere percorsa. Riguardo la mozione da me presentata esprimo, intanto soddisfazione per l’approvazione da parte del consiglio, e tengo a sottolinearne il significato, essa va intesa come un ulteriore segnale di responsabilità e “giustizia sociale” da parte della politica e della burocrazia in un momento storico estremamente particolare nel quale necessita, a mio avviso, avvicinare il popolo alle istituzioni. non è assolutamente da intendere come un atto “punitivo”, o di sfiducia nei confronti dei dirigenti i quali, certamente sanno che, possiedono tutta la mia stima e rispetto professionale.”
La dichiarazione del consigliere Nicolò Ferro. Ieri sera col piano di riequilibrio approvato nell’ultimo giorno utile, si è anche previsto l’aumento dell’IMU alle aliquote massime, mentre la sera prima era stata approvata l’irpef al massimo (come previsto per il dissesto), durante la serata non è passato un emendamento a firma mia e di Caldiero che prevedeva l’imu prima casa allo 0,40%, anziché al 0,60, e la redistribuzione dei debiti da 4 a 10 anni.
Intervista al presidente del consiglio Rosario Minissale.