Il consiglio comunale approva la variante al Prg
1Approvata dal Consiglio Comunale la variante al perimetro del Centro Storico, con la quale i suoi confini sono stati ricondotti alla previsione del Piano Regolatore Generale adottato nell’aprile del 2002.
La variante approvata dal Consiglio risolve la gravissima situazione di stallo dell’attività edilizia determinata dalla decisione dell’Assessorato Regionale al Territorio che, con l’approvazione definitiva del Piano il 10 settembre del 2008, aveva ampliato il centro storico ricalcandolo sulle carte del vecchio catasto borbonico, comprendendovi quasi un terzo del centro abitato, da via Guglielmino fino a via Garibaldi, lungo l’asse di via Manzoni, con interi isolati che poco o nulla avevano di storico da salvaguardare. Oltre un anno fa la discussione in consiglio fu interrotta dalla dichiarazione di incompatibilità sottoscritta dalla maggioranza dei consiglieri che vantavano rapporti di parentela fino al 4° grado con proprietari di immobili ricadenti nel perimetro del centro storico i cui confini erano da modificare.
Il Commissario ad acta nominato dall’assessorato regionale al territorio che avrebbe dovuto sostituire il consiglio comunale nell’approvazione della variante, dopo un primo studio delle carte declinò l’incarico, sostenendo che trattandosi di una “variante urbanistica ordinaria” spettasse al consiglio approvarla, determinando un assurdo groviglio di norme e competenze che nemmeno l’assessorato regionale alle autonomie è stato in grado di sciogliere. Una nuova e più approfondita verifica dei casi di incompatibilità ha fatto registrare la disponibilità del numero necessario di consiglieri comunali per riprendere la discussione sulla variante.
Il consigliere comunale Salvatore Agnello che il 3 gennaio scorso aveva sollecitato il presidente del consiglio e l’amministrazione a sottoporre la variante al consiglio, prima della fine della legislatura, riconosce la bella prova di responsabilità dei consiglieri che hanno permesso l’approvazione della delibera, e si dichiara “fiducioso della ripresa nei prossimi mesi delle attività di ricostruzione e ristrutturazioni di abitazioni senza alcun valore architettonico o storico, per porre fine al consumo di aree agricole e limitare il ricorso a nuove colate di cemento. Sarà uno stimolo fortissimo – sottolinea – per i proprietari di piccoli immobili, per il mercato immobiliare, e per l’economia che ruota sull’edilizia, avere liberato questa parte del paese sempre più degradata dall’inutile vincolo dei pareri della Soprintendenza ai Beni Culturali e ambientali”.
“Ringrazio i tecnici comunali che hanno permesso, senza aggravio di spesa, di riportare la zona A alle dimensioni originarie. L’ultima parola passa alla Regione, ma una volta approvata, potranno facilmente partire lavori edili che porteranno economia alla nostra cittadina – lo afferma l’assessore all’Urbanistica Biagio Caniglia – un ringraziamento anche ai consiglieri comunali che hanno approvato l’adozione della variante, con grande senso di responsabilità verso la cittadinanza”.