Il futuro dei precari con il dissesto che incombe. Assemblea organizzata dalla Cgil.
0Si è svolta nell’aula consiliare del comune di Scordia un assemblea di tutto il personale precario dell’ente per discutere le problematiche legate ai lavoratori contrattisti in vista del possibile dissesto finanziario. L’iniziativa è stata fortemente voluta dal Rsu Alfio Bufalino e dal consigliere comunale, Jose D’Amico.
La Cgil è stata rappresentata da Francesco D’Amico, Nuccio Valenti e dal Rsu Alfio Bufalino, mentre per l’amministrazione comunale erano presenti il sindaco, Franco Tambone, l’assessore al personale, Francesco D’Agosta, il presidente del Consiglio Comunale, Francesco D’Agosta e il consigliere comunale Josè D’Amico. Al tavolo della presidenza anche il segretario regionale Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano.
Nuccio Valenti della segretaria della Cgil ha evidenziato che bisogna far cambiare il quadro normativo di carattere generale, in quanto così come è attualmente la normativa, non ci sono le condizioni minime per avviare dei processi di stabilizzazione. La Fp Cgil ha comunicato di avere inoltrato in tutti i comuni del calatino richieste di incontro per la costituzione di tavoli tecnici per avviare le procedure si stabilizzazione del personale precario in applicazione della legge 101/2013. Il 30 giugno sarà costituito il coordinamento dei precari del calatino. L’iniziativa partirà da Scordia. Nei prossimi giorni sarà chiesto un incontro con il dirigente del Dipartimento del Lavoro della Regione Sicilia, Anna Rosa Corselo e la dirigenza dell’assessorato Enti Locali, Giuseppe Morale.
Alfio Bufalino ha evidenziato la preoccupazione per questa fase delicata per il futuro di tutti i lavoratori precari della Sicilia.
E’ intervenuto anche l’assessore D’Agosta che ha evidenziato come l’articolo 30 della legge Finanziaria regionale 2014 non solo non rappresenta una soluzione per i precari degli enti locali, ma non è nemmeno una soluzione tampone. Ad oggi l’adesione da parte dei comuni al processo di stabilizzazione triennale è stato catastrofico per problemi inerenti al patto di stabilità, alla dotazione organica, alla disponibilità finanziaria e al fabbisogno triennale del personale. La creazione di un coordinamento dei comuni risulta essenziale per fare fronte comune ad una soluzione definitiva del precariato della pubblica amministrazione siciliana, che preveda un piano di stabilizzazione in tempi ampiamente più lunghi rispetto a quelli definiti (tre anni) e con prescrizioni oggettivamente realistici alle condizioni dei comuni.
“È chiaramente emerso come tutte le questioni connesse al personale precario – afferma il sindaco Franco Tambone – non possono trovare una risposta in ogni singola realtà locale, trattandosi di problemi di sistema più generale. La strada da seguire è quella di un confronto che veda insieme regione, sindacati, anci e amministratori locali, per trovare le soluzioni volte a salvaguardare le professionalità acquisite e i servizi che le amministrazione oggi garantiscono attraverso il personale a tempo determinato.