Il maggio dei libri 2018, anche Scordia in volo con le ali della lettura
0Promozione e diffusione della lettura, è l’obiettivo del “Maggio dei Libri”, iniziativa nazionale a cura del ministero dei Beni Culturali e del Centro per il Libro e la Lettura che, dal 2010, vede impegnate le scuole di tutta Italia.
Vo(g)liamo leggere, è lo slogan di quest’anno che sottolinea quanto la lettura consenta di volare attraverso la leggerezza dalle parole.
Scordia ha partecipato con i bambini dell’Istituto Comprensivo Statale G. Verga e i loro insegnati in quattro incontri tenutisi, dal 9 al 29 maggio, presso i locali della Biblioteca Comunale i cui edifici sono stati presentati ai piccoli lettori dallo scrittore scordiense e bibliotecario Rocco Sapuppo.
La lettura non è solo un toccasana per vivere meglio – si legge sul sito dell’iniziativa ilmaggiodeilibri.it – ma anche un’attività piacevole che è di casa ovunque: nessun luogo è davvero estraneo ai libri e ai lettori. Dal 23 aprile, Giornata mondiale UNESCO del libro e del diritto d’autore, Il Maggio dei Libri rinnova il proprio appuntamento con l’obiettivo di sottolineare il valore della lettura quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, e si concluderà il 31 maggio.
Tre le tematiche proposte per questo 2018: “Leggere in libertà”, “La lingua come identificazione” e “2018 Anno europeo del patrimonio culturale”.
Anche Scordia non ha resistito al fascino della lettura ed ha partecipato all’iniziativa, organizzata per la Biblioteca scolastica da Pina Spatone e Rosanna Gavini alla quale abbiamo chiesto di raccontarci come è andata questa esperienza.
La nostra scuola ha partecipato con diversi eventi: in nome della libertà di leggere, così come indicato dai Diritti del lettore di Daniel Pennac, le classi IV B e C della scuola primaria hanno sperimentato il piacere di leggere alla Villa Comunale: ogni bambino ha letto un brano del libro più amato. Per conoscere e valorizzare il nostro patrimonio culturale materiale, invece, le classi IV e V della scuola primaria e le classi II e III della scuola media hanno partecipato a “Passeggiando per Scordia” in compagnia del prof. Nuccio Gambera che, partendo dalla presentazione della figura di Mario De Mauro, primo storico scordiense cui è dedicato il museo etno-antropologico di Scordia, per una ricostruzione della nostra storia in diretta nei luoghi più significativi della nostra città, dalle Case Cancellieri al Convento al Palazzo Branciforti: passato e presente a confronto. E poiché, come diceva il grande Ignazio Buttitta, un popolo cessa di essere tale quando lo defraudano della sua lingua, si è voluto dare risalto al nostro dialetto, per non smarrire le nostre origini: esso è “la lingua del cuore” con cui esprimiamo i sentimenti e le emozioni più profonde e con cui anche i più piccoli vivono un rapporto senz’altro meno diretto di un tempo, ma che conserva ancora la sua vivacità. Gocce di Sicilia delle classi IV B e C, e Dialettando della classe IV A sono stati due momenti in cui è andata in scena la nostra “sicilianità”, attraverso la scoperta di miti, racconti, canti popolari, testi del grande Martoglio. E ancora Dimmi come parli e ti dirò chi sei: incontri alla Biblioteca Comunale con Elvira Nania, dott.ssa in Beni Culturali e l’attore Sebastiano Ministeri, alla scoperta dei proverbi siciliani. I ragazzi sono apparsi molto interessati, coinvolti dagli ospiti ad una partecipazione attiva: la dott.ssa Nania li ha guidati alla scoperta della saggezza contenuta in detti e proverbi, mentre i racconti del signor Ministeri sono stati un tuffo in un passato che non c’è più, per trascinare poi tutti al suono di un tamburo dietro le sue tiritere e filastrocche, tutte rigorosamente in “scurdiuotu”.
Sono stati degli incontri molto interessanti e costruttivi – ha commentato soddisfatta Elvira Nania – momenti di condivisione e di partecipazione attiva da parte dei piccoli studenti e degli insegnanti. I bambini hanno manifestato un grande interesse e tanta curiosità nel voler conoscere l’antico parlato siciliano. Uno stimolo in più per apprendere e conoscere in modo divertente il dialetto sotto forma di proverbi, racconti, filastrocche, poesie, canzoni. Sarebbe interessante attivare, anche nelle scuole, dei laboratori educativi e didattici finalizzati a promuovere lo studio del dialetto siciliano, patrimonio culturale immateriale della nostra Sicilia che ci identifica e ci distingue anche a livello internazionale.
TANIA CATALANO