Il presidente del consiglio Cacciola bacchetta i colleghi e difende il consigliere D’Amico.
0Costretto a saltare la seduta di ieri sera per problemi di salute, il presidente del consiglio comunale di Scordia, interviene sulla questione morale. Ecco la sua dichiarazione integrale:
Il consiglio comunale tenutosi ieri sera non ha, di certo, rappresentato un esempio positivo agli occhi della della città ed infatti, nel pur sacrosanto rispetto delle prerogative dei singoli consiglieri di maggioranza e di opposizione, non e’ assolutamente pensabile che in oltre 4 ore, su un ordine del giorno composto da 10 punti, l’organo di massima rappresentanza della città abbia deliberato su un solo punto, sul quale, per altro, già la competente commissione consiliare aveva espresso parere favorevole all’unanimità. Tutto questo e’ inaccettabile per un organo che, in una grave crisi economico e sociale, dovrebbe essere caratterizzato dalla pragmaticita’ e non essere lacerato da sterili discussioni e ciò altresì perché ogni riunione comporta dei costi per la collettività.
Per quanto riguarda il duro intervento del consigliere D’amico, conoscendo personalmente il consigliere, ritengo che lo stesso non abbia voluto offendere la professionalità dei revisori dei conti, ai quali va la mia piena fiducia. Il consigliere D’amico, in modo eccessivamente passionale, ha, piuttosto, voluto richiamare tutti, ivi compreso il collegio dei revisori dei conti, ad una maggiore coesione per il bene della città. Proprio per questo ritengo ultronea la reazione del collegio dei revisori dei conti all’intervento del consigliere D’amico, ribadisco, troppo acceso nel tono. Sono, comunque, sicuro che dalla prossima seduta questo consiglio comunale, composto da donne e uomini di indubbia capacità ed intelligenza, tornerà ad essere il fulcro delle decisioni che, nell’ambito della legittima e fattiva dialettica tra maggioranza e opposizione, hanno come unico fine il bene della città.