Il terremoto del 13 dicembre 1990. Un ricordo incancellabile
0Quarantacinque lunghissimi secondi, 7° scala Mercalli, ore 01:25, 17 morti, moltissimi feriti e 15 mila persone senza più la loro casa. Era la notte tra il 12 e il 13 dicembre 1990. Un boato accompagnò la terra tremare sotto i piedi della Sicilia orientale, un terremoto con epicentro il golfo di Augusta, scuoteva gli animi della gente che mai dimenticherà quella notte interminabile.
Lo scenario era quello che accomuna i disastri di ogni parte del mondo: persone sotto le macerie, case crepate, volti spaesati, scolpiti da lacrime e segnati dal terrore.
Il silenzio della notte squarciato dal boato e dalle urla di paura, mentre un tappeto di persone riempiva le strade dei centri coinvolti tra cui Lentini, Carlentini, Augusta, Melilli, Sortino, Scordia, Francofonte e Siracusa i cui cittadini attendevano con trepidazione le luci del giorno per festeggiare la loro Patrona: Santa Lucia.
Gli eventi sismici che hanno coinvolto l’Italia negli ultimi tempi rinnovano la paura in chi ha vissuto quegli istanti, ma rinnovano anche il ricordo di essere stati presto dimenticati in gelidi container, per troppi anni.
Per non dimenticare, perché la memoria storica non può e non deve morire.
TANIA CATALANO