Incendio al centro Gymnica: incidente o atto doloso?
0Fiamme al centro sportivo Gymnica
Completamente distrutto il ristorante
Sono ancora tutte da chiarire le cause che hanno provocato l’ incendio che ha colpito il centro sportivo Gymnica, di proprietà della famiglia di un noto e stimato imprenditore locale, la notte tra martedì e mercoledì, in contrada Fico. Il centro aveva ospitato un banchetto che si era concluso con la chiusura intorno alle 3, subito dopo si è scatenato l’inferno. Le fiamme hanno completamente distrutto il ristorante. In fumo la cucina, un elegante gazebo in legno e le strutture realizzate per accogliere i clienti. Ad evitare che le fiamme si propagassero nel resto degli impianti sono stati i vigili del fuoco di Catania Centro e del distaccamento di Catania Sud, supportati dalla squadra antincendio dei volontari di Vizzini, allertati dai carabinieri della locale stazione. L’allarme delle sirene delle autobotti che si sono rifornite da un bocchettone della via Aldo Moro, ha svegliato la città intorno alle 4. Allo stato non è possibile escludere la matrice dolosa che, se confermata, rappresenterebbe un gravissimo atto all’indirizzo di un imprenditore che nel corso degli anni ha profuso un costante impegno nelle attività economiche a vantaggio di numerosi lavoratori e che è conosciuto anche per la presenza attiva in ambito sportivo e sociale a favore di tanti giovani scordiensi. In città si respira aria di preoccupazione per il timore della recrudescenza di fenomeni criminali. Il grave gesto accaduto la notte scorsa è stato preceduto da due episodi analoghi: l’incendio di un chiosco di vendita di fiori di fronte al cimitero avvenuto lo scorso marzo e quello di un chiosco per la vendita di bibite e tabacchi in via Moro accaduto alla fine di agosto . “Tali episodi – si legge in un comunicato della famiglia interessata – mettono a repentaglio l’impegno e la fiducia di quanti credono che il riscatto delle nostre realtà passi esclusivamente attraverso lo sviluppo di attività economiche sane ed in grado di assicurare stabile occupazione”.
Solidarietà all’amico ed all’imprenditore è stata espressa dal sindaco, Angelo Agnello: “ Mi auguro che si tratti di uno spiacevole per quanto grave incidente involontario, perché diversamente ci troveremmo di fronte ad un atto di imperdonabile violenza che richiederà una presa di posizione ferma e forte da parte delle istituzioni e della città tutta.”.
Solidarietà è giunta anche dal direttivo dell’Associazione Antiracket “N. D’Antrassi”, riunitosi in seduta straordinaria. “In attesa dei risultati delle indagini avviate dai carabinieri, se si accertasse la causa dolosa, invitiamo tutti i cittadini e gli imprenditori di Scordia a restare vigilanti e a segnalare alle forze dell’ordine e, nel caso anche alla stessa associazione ogni tentativo di infiltrazione di associazioni malavitose. Scordia è una cittadina onesta e laboriosa e non merita questi atti di violenza”.
Esprimiamo la nostra vicinanza all’imprenditore per il rilevante danno economico e le conseguenze che questo episodio può avere sull’impiego dei lavoratori. – Lo dichiara in un comunicato il segretario del Pd locale, l’avvocato Franco Tambone – In attesa di conoscere l’esito dell’attività investigativa, si tratta di un fatto che non può lasciare indifferente una comunità se, soprattutto, dovesse emergere la matrice dolosa e di origine criminale del gesto”.
Le indagini sono coordinate dal comando del Nucleo Operativo dei carabineri di Palagonia.
COSI SI DISTRUGGE L’ECONOMIA DI UNA CITTA’ (LEGGI)