Incidente Gambera. Domani i funerali. Dimessi tutti i palagonesi coinvolti nel sinistro.
0Un improvvisato mazzo di oleandri rossi legato al guard rail e due lunghe scie lasciate a terra dai pneumatici. E’ quello che rimane del gravissimo incidente stradale avvenuto la notte di domenica che ha lasciato sull’asfalto il corpo senza vita di Giuseppe Gambera, padre di una splendida bambina, bracciante agricolo scordiense che avrebbe compiuto 30 anni fra un mese. Su disposizione del magistrato Antonia Sartori, sostituto procuratore della Repubblica di Caltagirone, è stato il medico legale, Francesca Berlich ad eseguire l’autopsia presso l’obitorio del cimitero. Subito dopo, il magistrato ne ha disposto la restituzione ai familiari. I funerali saranno celebrati domani alle 16 nella Chiesa Madre di San Rocco. Intanto sono stati tutti dimessi i quattro giovani palagonesi, due donne e due uomini, di età compresa tra i 25 e i 30 anni, che erano a bordo della Fiat Grande Punto coinvolta nel sinistro. Hanno lasciato l’ospedale di Militello, dove erano stati ricoverati con prognosi variabili dai 10 ai 15 giorni. Sulla dinamica dell’incidente sono in corso le indagini da parte delle forze dell’ordine. Tra le cause potrebbero esserci la velocità e il fondo reso viscido dalla pioggia caduta qualche attimo prima. Un impatto violentissimo, seppur laterale, che ha catapultato il giovane fuori dall’abitacolo. E’ toccato al luogotenente Gaetano Balsamo, comandante della locale stazione dei carabinieri, dare la triste notizia ai genitori svegliati nel cuore della notte.
Il sindaco Franco Tambone, uno dei primi a giungere sul luogo dell’incidente, ha dichiarato: “Forse solo il silenzio può far riflettere su questa ennesima tragedia della strada, che è innanzitutto una tragedia per i genitori, i parenti e gli amici di Giuseppe. Voglio manifestare la mia personale vicinanza e quella della città ai familiari, e ai genitori in particolare, in un momento che deve essere di raccoglimento e un’occasione per riflettere e assumere l’impegno comune a fare ancora di più per impedire queste morti assurde a difesa della vita dei nostri ragazzi e ragazze, in un percorso che coinvolga istituzioni, scuole, famiglie”.