La chiesa di San Domenico Savio compie 16 anni
0Giorno 23 settembre 2011, dopo un solenne Triduo di preparazione, la parrocchia San Domenico Savio vive un giorno di festa! Infatti, sedici anni fa è stata dedicata la nuova chiesa, il nuovo tempio dove la Comunità si riunisce per il culto.
P. Jurandir (o, come è chiamato da molti parrocchiani, p. Gerardo) ha deciso di organizzare quest’anno una solenne festa. Ha – dunque – pensato di celebrare un Triduo nei tre giorni precedenti la festa, per poi concludere con solennità i festeggiamenti, nel giorno dell’anniversario.
Il Triduo ha previsto una Santa Messa in parrocchia, seguita da una solenne Esposizione Eucaristica, durante la quale si è recitata la preghiera dei Vespri. Numerosa la gente che ha partecipato a questo preparativo Triduo solenne, e grande la fede con cui, ogni singola persona, ripeteva i versetti dei salmi del Salterio.
Infine, dopo questo Triduo, il giorno 23 settembre, la Comunità ha gioito insieme con una solenne Santa Messa, che ha presieduto il Vicario Generale della Diocesi di Caltagirone, mons. Umberto Pedi, in sostituzione del Vescovo che – a malincuore – non ha potuto accettare l’invito per un suo impegno preso in Germania. All’inizio di questa Celebrazione, dopo il solenne ingresso dei ministri in processione e una breve introduzione di p. Gerardo, una parrocchiana ha letto la storia della Parrocchia, che è stata fondata il 21 dicembre 1967, che – dopo quarant’anni di disagi per la mancanza di un vero e proprio tempio, il 23 settembre1995 hapotuto avere un vero tempio, nella quale la comunità ha potuto riunirsi per il culto.
Interessante l’omelia, tenuta da mons. Pedi. “La Parrocchia è l’unione di tutte le famiglie residenti in un’unica grande famiglia. Ma ciò può essere tale solo se ogni famiglia diventa una Chiesa domestica, solo se in ciascun parrocchiano è presente Dio, e quindi quello stessa diventa un vero Tabernacolo vivente” – ha detto il Vicario Generale. Poi ha proseguito: “La chiesa, questo moderno tempio in cui oggi siamo riuniti, con tutti i suoi problemi, è costruita da pietra, ma siamo noi, tutti noi, con un cuor solo e un’anima sola, tutti uniti tra di noi, che dobbiamo renderla più bella, più accogliente, più santa. Siamo noi le pietre vive, che dobbiamo rendere la Parrocchia una struttura salda per l’eternità”. Infine ha concluso con questa simpatica metafora: “La festa che stiamo celebrando oggi non è altro che il XVI anniversario delle Nozze di Dio con questa Chiesa, con questa Comunità. La Chiesa è sposa di Dio, dunque, anche questa chiesa è sposa dell’Agnello immolato. Ed è per questo che la Chiesa fa celebrare ad ogni Parrocchia l’anniversario della Dedicazione della propria chiesa”. Solenne è stata questa cerimonia, animata dal coro polifonico parrocchiale “S. Domenico Savio”.
La festa, si è conclusa, come tutte le Nozze che si rispettino, con il banchetto. Infatti, ciascun parrocchiano ha portato qualcosa e l’ha messa in comunione con tutti, formando un’agape di fraternità, di condivisione con tutti i fratelli parrocchiani, creando così “un cuor solo ed un’anima sola”, come ha detto mons. Pedi nell’omelia.
Francesco Amato