La festa mattutina di San Giuseppe tra fede e tradizione
0Anche quest’anno la festa tradizionale di San Giuseppe ha confermato di essere tra le più sentite a Scordia. Salutata dallo scoppio di diciannove mortaretti, infatti, la bella giornata di sole che ogni anno caratterizza questa festa, collocata praticamente all’inizio della primavera, ha visto riempire il centro storico già dalla mattinata per il tradizionale corteo dei tre poveri, che impersonano la Sacra Famiglia, con i cavalli.
Il corteo, come da tradizione, è cominciato al mattino presto. I tre, infatti, hanno vestito degli abiti caratteristici ospiti di altrettante famiglie, da dove, accompagnati dalla banda musicale e da alcuni membri del numeroso comitato, sono giunti in chiesa. Qui è stata impartita la benedizione su di loro e su tutte le famiglie dal parroco, don Gaetano Tomagra, che ha poi accompagnato i tre “santi” nella processione che, come sempre, è stata seguita da una moltitudine di persone. Ad accompagnare i tre santi, che sono stati salutati dallo scoppio dei fuochi d’artificio e delle fettuccine, tanti cavalli bardati a festa, i carabinieri in alta uniforme e le autorità civili e militari di Scordia, che, anche quest’anno, hanno partecipato senza carrozza.
Originale l’idea di far salire sul palco i bambini di una scuola materna che, vestiti con abiti tipicamente siciliani, hanno dedicato a San Giuseppe la recita di una poesia e hanno portato un dono che, nel pomeriggio, sarà venduto all’asta.
Tornati in chiesa, i tre santi sono saliti sul palco, allestito davanti alla facciata, dove si è svolto il consueto pranzo di San Giuseppe e la lavanda dei piedi del Bambinello, anche se, quest’anno, il bambino che interpretava il Bambino Gesù non ha voluto farseli lavare. È stato, infine, annunciato quanto i tre poveri hanno raccolto. San Giuseppe, impersonato da Giovanni Angelica, ha ricevuto 693,50 euro e 5 dollari americani; Gesù Bambino, interpretato dal piccolo Marco Di Stefano, 671,55 euro e la Madonnina, Chiara Agata Cosferent, 572,70 euro.
Ieri, vigilia della festa, si è svolta, come vuole la tradizione, l’offerta dei viscotta ‘ca liffia, delle cuddure e dei caciocavallo per l’asta, portati all’offertorio nella Messa e, a seguire, il volo dei diciannove palloncini. Ma questo è solo l’inizio della festa scordiense del Patriarca San Giuseppe. Nel pomeriggio, infatti, si è svolta la tradizionale asta di San Giuseppe, nella quale sono stati venduti i doni offerti dai devoti, che li hanno portati nella processione offertoriale della Messa di ieri sera. Stasera, infine, dopo la Messa solenne delle 19.00, il ligneo simulacro di San Giuseppe che, dopo 50 anni, in occasione della festa, è stato ricollocato nella sua sede originaria sopra l’altare maggiore, attraverserà in processione le vie della parrocchia a lui dedicata.
FRANCESCO AMATO
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