La Fp Cgil contesta la procedura di licenziamento collettivo avviata da Kalat spa in liquidazione
0Si è conclusa con esito negativo la prima fase della procedura di licenziamento collettivo, avviata dalla Società Kalat Ambiente SpA in liquidazione, che interessa complessivamente i 39 lavoratori che hanno operato nella società d’ambito e negli impianti.
Una procedura anomala, che è stata contestato integralmente dalla Cgil, in modo particolare in relazione alla sua applicazione in capo al personale che è in possesso dei requisiti di legge per il transito alla S.R.R., che non era stata utilizzata in precedenza, negli scorsi mesi, per il passaggio diretto del personale dalla stessa società in liquidazione alla S.R.R..
Scelte diverse in contesti analoghi, che, per alcuni versi non hanno alcuna motivazione plausibile se non quella del tentativo di utilizzare lo stesso personale, che è bene ricordare ha pieno diritto al passaggio alla nuova società, come strumento di mediazione nella partita che riguarda i lavoratori che, per la loro riassunzione, dovranno transitare dal bacino istituito con l’accordo quadro del 6/8/2013.
Una ipotesi inaccettabile che ha visto respingere la proposta formulata dall’amministratore unico di Kalat impianti, presente anch’esso all’incontro, di riassumere soltanto 33 lavoratori su 39.
Dei 6 licenziati uno soltanto verrebbe recuperato con un part-time al 50 %, per altri 2, da impegnare nella frazione del secco, si ipotizzerebbe una utilizzazione sempre con rapporto di lavoro part-time a 30 ore settimanali, che, però, in questo caso coinvolgerebbe altri 10 lavoratori dello stesso impianto che dovrebbero ridurre anch’essi il proprio orario di lavoro, per i restanti 3 si aprirebbe il baratro della disoccupazione e della perdita totale del posto di lavoro.
L’esame congiunto, che ha coinvolto anche la Cgil, non ha viste accolte le proposte di reinserimento di tutti i lavoratori, in parte nella società di scopo che gestirà gli impianti, in sussistono pienamente le necessità organizzative per un totale riassorbimento delle 2 unità dichiarate in esubero, e, in parte nella Società di Regolamentazione, dove il passaggio del personale attuato in precedenza è avvenuto in assenza di concertazione con le OO.SS. e senza che si potessero valutare i criteri per la selezione del personale interessato al passaggio.
In questo senso il sindacato aveva formulato una proposta nel precedente incontro al Presidente della S.R.R. che nel riprenderne l’organizzazione, ad invarianza di costi complessivi, prevedeva la piena utilizzazione del personale proveniente dalla società in liquidazione ma, considerata l’assenza dello stesso all’incontro, non è stato possibile ricevere una risposta.
Nei prossimi giorni La Cgil annuncia che sarà avviata la consultazione dei lavoratori per prospettare quanto proposto dall’amministratore unico di Kalat impianti e decidere le iniziative da proporre nel seguito della procedura di licenziamento collettivo non escludendo l’avvio di forme di protesta.