La promessa degli scouts
0La Promessa è sicuramente il momento più emozionante della vita scout, perché si promette davanti a Dio di mantenere gli impegni che ogni scout deve compiere. E’ sicuramente questa emozione che hanno provato le sei “zampe tenere”, i nuovi entrati, dei lupetti del branco Seeonee del gruppo scout Scordia 1. Essi, con l’aiuto e l’esempio di Gesù, di migliorare sé stessi e di imparare le nuove tecniche di manualità e nuovi stili di vita, di aiutare gli altri sempre e in ogni circostanza e di osservare ciò che la legge del branco, incentrata sul rispetto reciproco e sulla lealtà, impone.Quest’anno, le promesse dei lupetti sono state domenica 29 gennaio nella chiesa di Gesù Redentore. Dopo aver fatto il grande urlo, segno di riconoscimento deli lupetti, mentre tutti erano disposti a cerchio, classica posizione della branca, i promettenti si recavano davanti ai capi, ai quali, dopo alcune interrogazioni di rito, ripetevano la formula della Promessa, che manifesta il loro impegno all’interno del gruppo scout.I ragazzi, che svolgono le loro attività nelle sedi nei locali della chiesa di Santa Maria Maggiore, ogni anno vivono questa grande emozione, che accoglie nel gruppo i nuovi entrati, che con la Promessa non sono più cuccioli, ma già zampe tenere, per diventare poi veri e propri lupetti. Sono seguiti da una equipe di capi, chiamati con i nomi del Libro della Giungla di Rudyard Kipling, che ha per protagonista il cucciolo d’uomo: Mowgli. Questo, per rendere più simpatico l’ambiente di questi lupetti, che raccoglie bambini dagli 8 agli 11 anni che, data l’età, hanno la necessità di giocare. E’ infatti giocando che svolgono le loro interessantissime attività che puntano a numerosi campi: catechesi, abilità manuali, abilità musicali ed altre utili nozioni, che li portano alla maturità e, quindi, alla Promessa, l’inizio del cammino scoutistico.
FRANCESCO AMATO