La rete idrica comunale sarà alimentata da un ulteriore pozzo
0Una ordinanza per emergenza idrica contingibile ed urgente è stata emessa dal sindaco Franco Barchitta per l’utilizzo delle acque del pozzo ex Marroncelli che si trova in contrada Pinnatazza . Una decisione assunta esclusivamente per fini igienico sanitari per l’approvvigionamento della zona Nord-Ovest dell’abitato ed in particolare la zona popolata a monte di via dello Stadio. Il pozzo privato eroga una portata complessiva di circa 15 litri al secondo, in linea con gli altri tre pozzi attualmente funzionati che sono i pozzi Ruggieri, Contarino e quello di via Simeto che ha ripreso a funzionare dopo i lavori di sostituzione della pompa immersa di prelevamento che i tecnici, con l’ausilio di una squadra specializzata e di due gru, sono riusciti a tirare da una profondità di circa 300 metri. Lavori a cui hanno partecipato gli operai dell’ufficio tecnico alla presenza del vice sindaco, Alfio Gurrisi. A loro il sindaco ha rivolto un ringraziamento per avere prestato la loro opera anche oltre l’orario di servizio. “Stiamo lavorando – afferma il sindaco – per garantire già dalla prossima estate la presenza assidua di acqua nei rubinetti. Abbiamo avuto la disponibilità del pozzo ex Marroncelli e ringraziamo il proprietario per averlo messo a disposizione della città senza costi aggiuntivi ma solo quelli legati al consumo dell’energia elettrica”. Quello del costi dell’energia elettrica per il funzionamento della rete idrica rimane infatti uno dei problemi maggiori per l’amministrazione costretta ad operare senza bilancio e alle prese con numerosi contenziosi proprio con gli enti di distribuzione di energia che sono riusciti a rivalere le proprie ragioni con risarcimenti obbligati. Il pozzo ex Marroncelli sarà attivo dopo i lavori di completamento della rete di allacciamento all’acquedotto comunale. L’ordinanza sindacale, valida tre mesi, arriva dopo le risultanze delle analisi chimico- fisichee batteriologiche dei campioni prelevatie che garantiscono il rispetto dei limiti fissati dal Decreto legge n. 31 del febbraio 2001 in attesa che venga completato l’iter per l’ottenimento dell’autorizzazione sanitaria e della concessione a derivare le acque. Il sindaco, dunque, si è assunto la responsabilità, costretto dalla carente dotazione idrica di soli 125 litri al giorno per abitante, troppo modesta e molto al di sotto delle effettive esigenze della popolazione con gravi ripercussioni sotto il profilo igienico-sanitario.