La tradizione dei sapurcri nelle chiese di Scordia
0Sebbene le nuove norme liturgiche non prevedano più la costruzione dei sapurcri nelle chiese in occasione della celebrazione del giovedì santo, questa usanza che per secoli ha dominato nella pietà popolare scordiense continua ad essere presente, seppur in forma meno accentuata, nelle chiese di Scordia. I sapurcri, infatti, sono stati sostituiti dagli altari della reposizione, che vengono ornati in maniera molto solenne, per la custodia dell’Eucaristia nella notte del giovedì santo e nel venerdì santo, giorno in cui non può essere celebrata l’Eucaristia. Non è raro, tuttavia, sentirli ancora chiamare dalla gente con il nome che sempre li ha distinti: sapurcri, appunto.
Certamente la tradizione è cambiata notevolmente negli anni: prima i sapurcri venivano allestiti solo negli altari maggiori delle chiese di S. Rocco, del Convento e del Purgatorio, coperti da tele che avevano dei rituali particolari. Le tele, infatti, venivano alzate la notte del giovedì santo, riabbassate il pomeriggio del venerdì, per cadere definitivamente a mezzogiorno del sabato santo con la sciota ‘a loria, in cui veniva nuovamente intonato il Gloria. Adesso, invece, non ci sono più le tele e questa usanza si è allargata a tutte le parrocchie, dove ogni anno vengono costruiti altari suggestivamente decorati.
Quest’anno, in quello costruito nella chiesa madre, a farla da padrone è il colore rosso, segno della passione, presente nei drappeggi che coronano un artistico tabernacolo ligneo. Nella chiesa di S. Giuseppe, invece, a fare da cornice al tabernacolo, sono i segni dell’Eucaristia: il pane e il vino. A Gesù Redentore, invece, il tabernacolo è stato inserito all’interno di una cornice che fino a qualche anno fa circondava la pala dell’altare maggiore della chiesa di S. Maria Maggiore, e anche ad esso è accostato il simbolo del pane. Quello di S. Domenico Savio, infine, è stato allestito sul tema della lettera pastorale del Vescovo, Mons. Calogero Peri, “Per un’altra via”. L’icona è, infatti, quella dei Magi che, adorato il Bambino, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. Tutti gli altari, in cui dopo la celebrazione della cena del Signore di ieri sera è stato deposto il SS. Sacramento, sono stati visitati durante la notte da numerose persone che fanno quello che un tempo era chiamato giru dei sapurcri; visitano, cioè, gli altari realizzati nelle quattro parrocchie scordiensi.
A rimanere invariata è, invece, la tradizione della chiesa del Purgatorio, dove il sapurcru, come allora, viene ancora realizzato con le suggestive statue del gruppo della Passione, che oggi pomeriggio saranno portate in processione, contornate da germogli di grano e da fiori.
FRANCESCO AMATO
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