L’amministrazione comunale avvia l’iter verso il dissesto
0L’amministrazione comunale guidata da un anno da Franco Tambone, dopo una lunga serie di consultazioni con gli organi tecnici, ha avviato formalmente le procedure per il dissesto economico e finanziario dell’Ente.
La deliberazione di Giunta sarà resa nota nei dettagli lunedi ed inviata al Collegio dei Revisori dei Conti con allegata relazione del Ragioniere.
I numeri sono impietosi. Il disavanzo che deriva dal Piano di Riequilibrio non ancora approvato è di 4 milioni di euro, somme destinate ai creditori che negli anni sono cresciuti in modo esponenziale e che non hanno voluto aderire alla proposta del comune di spalmare in sette anni il loro credito. A ciò va aggiunta l’ultima sentenza emessa dal Giudice che obbliga il comune a pagare ad un privato 4 milioni e 600 mila euro per un esproprio avviato nel lontano 1969.
La prossima settimana, come annunciato dallo stesso primo cittadino, sarà dunque cruciale per le sorti dell’Ente. Sarà impossibile con questo disavanzo “chiudere” il bilancio economico e finanziario 2014 entro il 30 ottobre. Dal canto suo l’amministrazione precedente e quella appena insediata hanno cercato di attuare la spending review, cercando di garantire i servizi essenziali “ma si tratta – afferma Tambone – di una goccia in un oceano di debiti”.
Spetta all’organo di controllo dei Revisori, dunque, l’ultima parola sul complesso strumento finanziario. Quindi, dopo essere transitata in commissione consiliare, la dichiarazione di dissesto dovrà essere adottata, tramite apposita deliberazione, dal Consiglio Comunale che dovrà anche valutare le cause che hanno portato al crack finanziario.
Per il comune di Scordia si tratterebbe della prima volta. La dichiarazione di dissesto, adottata dal Consiglio Comunale non è revocabile. Deve essere accompagnata da una dettagliata relazione dell’organo di revisione che analizzi le cause che hanno provocato il dissesto ed è trasmessa, entro 5 giorni dalla data di esecutività, al Ministero dell’interno ed alla Procura regionale presso la Corte dei Conti competente per territorio. La deliberazione è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica a cura del Ministero dell’interno, unitamente al decreto del Presidente della Repubblica di nomina dell’organo straordinario di liquidazione.