L’Asaes rinnova il mandato al presidente Maurizio Guercio
0Riparte dal presidente Maurizio Guercio il cammino ormai ventennale dell’associazione antiracket e antiusura fondata in memoria di Nicola D’Antrassi, l’imprenditore laziale trapiantato a Scordia e ucciso dalla mafia nel 1989. Sono stati i soci, riuniti in assemblea, a votare per la riconferma dopo avere scelto il nuovo direttivo giunto alla naturale scadenza. Il nuovo direttivo, votato dall’assemblea per acclamazione e all’unanimità, risulta formato da Rosario Barchitta (imprenditore), Francesco D’Agosta (agronomo), Franco D’Agosta (assicuratore), Pietro Paolo Gambera (imprenditore edile), Loredana Lo Presti (commercialista) e Stefano Scirè (imprenditore agricolo). All’unanimità è stato riconfermato alla presidenza l’imprenditore Maurizio Guercio, vicepresidente Rosario Barchitta e riconfermata la carica di segretaria a Daniela Di Stefano. Già al primo incontro del nuovo direttivo si è aperto un ampio confronto tra i componenti, facendo rilevare il disagio sociale tra i giovani del territorio, il proliferare della microcriminalità organizzata, dell’usura , del consumo di alcool e droghe. Pertanto fra gli obiettivi principali che il nuovo direttivo si prefigge di svolgere vi è la comunicazione capillare con i giovani attraverso le scuole e la sensibilizzazione dei cittadini a denunciare, perché – come si legge in una nota – il silenzio rende complici. Una presenza, quella dell’Asaes, fondamentale in una città ad alto rischio di infiltrazione mafiosa, posta in un territorio conteso dal clan Nardo nella vicina Lentini, dai catanesi con il clan Santapaola-Ercolano e la famiglia di Caltagirone che fa capo al reggente Salvatore Seminara così come emerso dall’ultima operazione dei Ros denominata Kronos che lo scorso aprile ha portato al fermo di 28 persone, tra cui lo scordiense Rosario Di Pietro. Ma non è solo la mafia a tenere alta l’attenzione delle forze dell’ordine ma anche e soprattutto la microcriminalità con episodi di furti negli appartamenti e scippi che molto spesso non vengono neanche segnalati alla locale stazione dei carabinieri, segno di una pericolosa mancanza di fiducia dei cittadini nelle Istituzioni. “Il nostro appello quotidiano ai nostri concittadini – afferma la segretaria Daniela Di Stefano – è quello di denunciare”.