Le petizioni di Tarsu e riduzioni degli assessori saranno discusse in consiglio comunale
41Accogliendo le richieste di Italia dei Valori e Rifondazione Comunista che hanno raccolto 1000 firme per dire no all’aumento della Tarsu e per chiedere la riduzione da sei a quattro degli assessori comunali, il presidente del consiglio comunale di Scordia, Rosario Minissale, ha convocato per il 13 settembre alle ore 19 una seduta del consiglio aperto. Si tratta di una delle rarissime volte in cui una richiesta popolare viene formalizzata e portata alla discussione istituzionale, così come previsto dallo statuto comunale.
Aumento della Tarsu e riduzione del numero degli assessori comunali sono i due argomenti che saranno discussi nel consiglio comunale convocato per il 13 settembre in seduta “aperta” dal presidente del consiglio, Rosario Minissale che ha così accolto, come prevede lo statuto comunale, le due petizioni popolari (circa 1000 firme per ciascuna richiesta) presentate dai partiti di Italia dei Valori e Rifondazione Comunista. Si è concluso, infatti, con un nulla di fatto l’incontro dello scorso 29 agosto tra il sindaco, Angelo Agnello ed i rappresentanti delle due petizioni che chiedevano al primo cittadino di fare un passo indietro rispetto alla delibera che ha aumentato di 39 centesimi per metro quadro la tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Intanto anche Futuro e Libertà ha giudicato lodevole la raccolta di firme ma, come dichiarato dal consigliere comunale, Nicolò Ferro, si prepara ad apportare le proprie proposte in consiglio. Fli ritiene sbagliato avere aumentato la Tarsu:. “Ancora una volta si tenta di mettere le mani nelle tasche dei cittadini, anziché portare avanti una seria lotta all’evasione fiscale – dichiara Ferro – le nostre proposte riguardano la lotta all’evasione, passaggio da Tarsu a Tia, rilancio della raccolta differenziata, nonchè dell’illegittimità della quota relativa all’ex ECA (ente comunale di assistenza). Abbiamo dato mandato ai nostri legali, ma sin da adesso possiamo dire con certezza che la Corte dei Conti si è espressa contro la validità di tale voce, quindi – conclude il coordinatore locale di Fli – dalle prossime bollette molto probabilmente dovremo defalcare la quota del 10% relativa a all’ECA”.