L’ennesimo disservizio. Non è la carenza d’acqua. E’ la pessima gestione del servizio.
0Uno spreco inaccettabile. Così lo hanno definito i numerosi cittadini residenti in via Pertini dove da qualche giorno, dalle prime ore dell’alba, continua a scorrere un fiume proveniente dalla vasca di raccolta che serve buona parte della città e che convoglia l’acqua proveniente dai pozzi posti a valle. Malgrado i numerosi e costosi interventi di ristrutturazione dell’acquedotto idrico, con risorse che sono state impegnate per migliorare la tenuta dei quattro pozzi e delle vasche di raccolta di via Pertini, Poggio Monello e via Martoglio, le disfunzioni rimangono irrisolte anche in presenza di acqua. Il problema sarebbe essenzialmente organizzativo così come ci ha confermato anche il Commissario straordinario, Filippo Vitale, che regge le sorti del Comune dallo scorso settembre. Tra pensionamenti, cambi di incarico e mansioni, il compito di gestire l’intera rete idrica è affidata di fatto ad un solo operatore. Troppo poco considerato che allo stesso è demandato anche il compito del funzionamento delle caldaie la cui accensione manuale lo obbliga ad essere presente prima dell’inizio delle ore scolastiche. Negli anni scorsi, grazie a progetti predisposti dal dirigente dell’Ufficio tecnico, e con la copertura finanziaria dagli uffici competenti, e stato possibile intervenire con emolumenti accessori così da coprire gli interventi necessari al di fuori del consueto orario di lavoro. Il dissesto finanziario ha obbligato il Comune ad una rimodulazione dei servizi primari e a numerosi tagli che sono stati effettuati in particolare con la predisposizione di un piano di spending review che non prevede alcun progetto, tanto meno la copertura economica di ore in regime di lavoro straordinario. Le direttive impartite dalla segreteria comunale, attraverso il piano di performance, tra gli obiettivi per il triennio 2016-18 indicano espressamente il controllo dei pozzi ed acquedotto comunale. Succede così che, quando il consumo dell’acqua diminuisce, bisogna attendere che l’addetto entri in servizio e interrompa l’afflusso dell’acqua che dai pozzi si riversa alla vasca di raccolta. Nel frattempo molto del liquido prezioso è andato perduto. Rendere autonomo il sistema idrico rimane tra le priorità del Commissario straordinario che ha allo studio un progetto che prevede l’impegno di circa 5000 mila euro per un sistema meccanizzato che possa “sostituire” la mano dell’uomo nelle ore in cui non è presente in servizio.