MILITELLO. Degrado e danneggiamenti al parco Lembasi-Bottazza malgrado tanto impegno
0Non sembra esserci “pace” per il parco Lembasi-Bottazza. Sull’area verde sub urbana, che si estende tra il centro storico di Militello e una vasta zona rurale, si sono concentrati diversi atti di vandalismo, che hanno cancellato lavori di manutenzione e iniziative di recupero.
Sacchetti di spazzatura e danneggiamenti hanno riportato il piccolo “polmone” all’originario degrado. Su sedili e muri sono apparse scritte che, secondo le prime ipotesi, sarebbero riconducibili all’operato di giovinastri. Il significato di almeno una sigla (“Zt”) sarebbe stato espressamente spiegato: “Zozziamo tutto”.
Non è chiara l’esatta matrice del gesto, che si pone, comunque, in forte controtendenza rispetto agli ultimi propositi di un gruppo di giovani comunisti, liberi cittadini e volontari, che in occasione della festa del lavoratore, lo scorso 1 maggio, non hanno risparmiato energie e denari per ripulire il sito.
Salvatore Fagone, Nello Sierna e altri operai hanno eseguito interventi di potatura di piante di carrubo e alberi, rimuovendo vegetazioni selvatiche e sterpaglie. Gli spazi interni sono stati consegnati a una decina di bimbi, che hanno potuto “liberare” il corpo e la mente al divertimento e al gioco. Apporti sono giunti dall’associazione “Zampa amica” e da animatori musicali.
Incredulità è stata espressa da Mario Tramontana: “In pochi giorni – ha dichiarato – il parco è finito nelle mani di pochi ignobili, che hanno devastato i segni di operosità, bonifica e riscatto. Evidentemente, a Militello, persistono strategie ostili nei confronti di chi si prodiga per il rilancio dei servizi pubblici e per la vivibilità dell’ambiente. Il saccheggio delle nostre contrade è inaccettabile”.
L’intera area e i relativi locali, in virtù di una proposta del Comune, che ha pure avuto adesioni e appoggi dal ministero dell’Interno, dovrebbero ospitare un centro di mediazione linguistica e culturale per extracomunitari. Le attività di consulenti e tutor sarebbero connesse alla gestione della fase di post-accoglienza del Cara di Mineo, nell’ambito di un piano di sostegno per immigrati e richiedenti asilo.
“Sono rammaricato. Il sacrificio di tanti ragazzi, che ringrazio per la prova di pubblico impegno, non è stato inutile. L’iniziativa ha ottenuto – ha detto il sindaco Giuseppe Fucile – la piena condivisione dell’amministrazione municipale, che registra esempi d’inciviltà, ogni giorno, in differenti angoli del territorio”.
LUCIO GAMBERA