MILITELLO. Dramma della solitudine. Anziano trovato morto dopo 15 giorni
0Lo hanno trovato a letto privo di vita, alle 10 di ieri, nel suo piccolo appartamento: Francesco Bassotto – 72enne, militellese, ex bracciante agricolo, pensionato – sarebbe deceduto da almeno 15 giorni per un improvviso malore. Il dramma della solitudine si è consumato al civico 8 di via Frazzetto, in un monolocale della parrocchia di S. Maria della Stella, a due passi dal santuario mariano, nel “cuore” del centro barocco.
Solo le irrespirabili esalazioni – provenienti dalla dimora, rimasta chiusa per almeno due settimane – avrebbero fatto scattare l’allarme tra i residenti, che hanno segnalato l’accaduto ai più stretti congiunti. Per abbattere la porta della casa, bloccata dall’interno con una normale serratura, sono dovuti intervenire il sottufficiale Egidio Bianchini e altri carabinieri di Militello, che hanno rinvenuto il cadavere in stato di avanzata decomposizione.
Sono poi occorse quasi due ore per completare, con il supporto di addetti alle pompe funebri e volontari, le operazioni di recupero e composizione della salma. Accertamenti di medicina legale, secondo le disposizioni della Procura presso il Tribunale di Caltagirone, saranno eseguiti dalla dott. Maria Francesca Berlich, che dovrà indicare la data presunta e le cause del decesso.
Sul posto è pure intervenuto l’ispettore Giovanni Romania, che ha curato alcuni adempimenti di polizia municipale. In attesa del nulla-osta per le esequie, il feretro è stato portato all’obitorio del cimitero comunale. Le prime ricognizioni sembrano escludere, comunque, ipotesi di morte violenta o responsabilità soggettive di terzi.
Da circa un ventennio, l’uomo aveva deciso di vivere autonomamente, nonostante le continue apprensioni della moglie e le attenzioni dei suoi quattro figli. Il suo carattere introverso lo spingeva a rigettare forme d’assistenza e relazioni esterne. Un ricordo dell’estinto è giunto dal parroco, don Fabio Randello: «Rifiutava ogni aiuto per una sua scelta esclusiva. La chiesa e i parenti hanno vanamente tentato di sottrarlo, in passato, al tarlo della solitudine».
LUCIO GAMBERA