MILITELLO. Grave atto al cimitero. Profanata una tomba.
0La devastazione della cappella funeraria, l’oltraggio alla “pietas” del defunto, la tomba profanata: l’inquietante episodio criminale è stato consumato, nelle prime ore notturne di ieri, nella nuova area del cimitero comunale di Militello.
Ignoti hanno preso di “mira” la salma del dott. Giuseppe Dambone, ex direttore della dogana di Augusta, scomparso nel 2009. Dal loculo è stata inizialmente rimossa la lapide esterna. Almeno tre uomini, secondo le prime ipotesi, avrebbero poi abbattuto la retrostante parete di gesso, asportando la bara all’esterno della struttura cimiteriale.
L’ultimo atto di vilipendio è stato consumato con l’apertura della cassa lignea e il prelievo della bara di zinco, le cui saldature, con i relativi sigilli, non hanno però subito danneggiamenti o manomissioni. Dopo gli accertamenti dei carabinieri della Compagnia di Palagonia, con il supporto dei militari della locale stazione e del dirigente medico dell’Asp 3 di Catania, dott. Aldo Triolo, il feretro è stato riposto nella stessa cappella.
Segnalazioni e interventi sono stati eseguiti da alcuni operatori dell’Ufficio tecnico comunale e dall’ispettore di polizia municipale, Gianni Romania. Indagini sono state avviate dai magistrati della Procura della Repubblica presso il Tribunale penale di Caltagirone.
L’accaduto è stato denunciato dal figlio del deceduto, dott. Danilo Dambone, che opera ad Augusta quale presidente dell’Associazione antiusura e antiracket. A Militello gestisce, inoltre, una casa-museo, con arredi d’epoca, in via Donna Giovanna d’Austria; coordina le attività del centro studi socio-culturali “Ver Sacrum” e sostiene le iniziative per la legalità nel circondario. La sua azione è nota pure al “Parlamento della legalità” di Nicola Mannino, che ha costruito una croce in località Scordia Soprana, sulla sommità di un colle, in un fondo rurale della vittima.
“Altri atti intimidatori – ha dichiarato – si sono susseguiti negli ultimi tempi. La matrice del gesto è sicuramente mafiosa. Qualcuno ha deciso di colpirmi nei ricordi e negli affetti più cari, turbando non soltanto il riposo del mio caro padre. Il messaggio è forse rivolto a mio figlio, che porta il nome del nonno: la lapide è stata lasciata accanto alla cassa vuota”.
Attestati di solidarietà e vicinanza, ieri, gli sono stati espressi dall’on. Giuseppe Castiglione dal sindaco Giuseppe Fucile e dal presidente regionale della commissione antimafia, Nello Musumeci che domani pomeriggio, domenica, incontrerà il destinatario della grave intimidazione e che esprime “Piena e incondizionata solidarietà mi sento di esprimere al dott. Danilo Dambone, per il vile atto intimidatorio subito. Il gesto assume una gravità maggiore per la profanazione della sepoltura di famiglia, che non conosce precedenti nella civilissima comunità militellese. Sono certo che il dott. Dambone vorrà proseguire nell’impegno per la legalità e la lotta al racket mafioso, senza lasciarsi condizionare.”