MILITELLO. Scoppia la bagarre in consiglio.
0L’asserita libertà delle riprese filmate, la presunta riservatezza istituzionale: in difesa di opposti interessi, durante una seduta pubblica, Rifondazione comunista e i consiglieri comunali di Militello sono andati allo scontro.
Al centro della “vexata quaestio” è finita una videocamera amatoriale, che avrebbe dovuto registrare – al centro della sala consiliare, nell’auditorium dell’ex chiesa S. Domenico – il dibattito sul programma triennale delle opere pubbliche e sul bilancio di previsione.
L’idea non è piaciuta, però, alla presidenza del Consiglio, che ha disposto, dopo aver chiesto la rimozione di apparecchiature e piedistalli, lo svolgimento dei lavori in assenza di pubblico e a porte chiuse, ritenendo sussistente “il pericolo di disordini e tumulti”.
Sulla vicenda è intervenuto il segretario di Rc, Giovanni Scirè Ingastone, che ha puntato l’indice sull’ente locale: “La politica si è blindata, trasformando un puro esercizio di democrazia in una discussione tra privati. Non è stato soltanto intimato lo spegnimento della telecamera, ma anche il sequestro del mezzo per opera delle forze dell’ordine. I carabinieri non hanno avanzato, comunque, particolari contestazioni”.
Secondo il presidente del civico consesso, Salvatore Partenope, “le riprese filmate non sarebbero state eseguite né da operatori televisivi, né da giornalisti. Nessuno ha chiarito le finalità delle registrazioni, che devono avere un’autorizzazione preventiva. La disciplina legislativa della materia sarà esaminata nel corso di un incontro con i capigruppo, che dovranno pronunciarsi sull’eventuale adozione di un regolamento”.
I giovani comunisti hanno subito eccepito l’avvenuta presentazione di un’istanza al Municipio di Militello, con la quale è stata chiesta l’autorizzazione a diffondere le immagini sulla rete web, “in sintonia – hanno aggiunto – con una pronuncia del Garante della privacy”.
Perplessità sono state sollevate dai banchi della minoranza: “La riunione è stata sospesa per oltre 40 minuti. I consiglieri del Pd – ha dichiarato Gino Cantarella – sono favorevoli alla comunicazione istituzionale, che non deve essere sacrificata, però, da interessi di speculazione politica”.
Nell’ambito della maggioranza, infine, un segnale di apertura è giunto da Giuseppe Astorina: “Non sono contrario alla ripresa integrale o parziale dei lavori. I consiglieri comunali sono personaggi pubblici. Sarebbero da verificare soltanto le successive modalità di trattamento delle immagini”.
LUCIO GAMBERA