Palazzo Branciforti
Il Palazzo del Principe fu costruito nel 1628 e misura m. 51 di lunghezza e m. 60 di larghezza. La sua maestosa bellezza di un tempo oggi si può solamente intuire, avendo subito sia all’interno che all’esterno molti interventi che ne hanno modificato la consistenza strutturale e stravolto l’armonia generale della composizione.
Il suo prospetto principale è quello posto a sud, e originariamente era delimitato dalla vasta arena del Principe, la cui area attualmente è occupata dal modernissimo e architettonicamente prosaico e insignificante palazzo municipale.
All’arena si accedeva attraverso un monumentale portale barocco di tufo locale preziosamente intagliato. In corrispondenza di questo portale, sulla facciata principale (il cui angolo di sud-est, seriamente danneggiato dal terremoto del 1693, fu fatto ricostruire e rinsaldare con robusti contrafforti nel 1712 da Giuseppe I Branciforte) si apre una grande porta-galleria che immette in un vasto cortile interno, al quale da nord si accede per mezzo di un arco ad essa corrispondente. Sulla sommità dell’angolo di sud-ovest è visibile una banderuola in lamina di ferro che ha la sagoma di un leone rampante che tiene un vessillo, stemma dei branciforte e oggi del Comune di Scordia; lo stesso simbolo è incorniciato in alto dal timpano spezzato della loggia centrale.
ancora oggi sono raggiungibili alcuni dei sottostanti sotterranei adibiti a prigione dei principi di Scordia. Attualmente il palazzo, diventato propietà di privati, versa in una desolante condizione di degrado, per cui è stato dichiarato pericolante e transennato.
Il portale, invece, si trova, smontato, nei locali del vecchio macello, dove non sono più reperibili due dei suoi elementi più significativi: lo stemma dei Branciforte e del Comune, risistemato nella sala di lettura della Biblioteca Comunale, nel primo piano del vecchio palazzo municipale di via G.Marconi (il settecentesco palazzo vecchio-majorana); e la lapide con l’iscrizione che ricordava la restaurazione del paese ad opera di A. Branciforte, recentemente posta in una parete del piano terra dello stesso palazzo, oggi sede del Museo Civico Etno- Antropologico e Archivio Storico “Mario De Mauro”.
Dal portale, a decorrere da 1712, si accedeva nel teatro comunale, da quella data attivo fino al crollo avvenuto nel primo dopoguerra, nello spazio oggi occupato dal Municipio.
Tratto da: SCORDIA. La Storia-Le tradizioni-I monumenti- L’arte. Di N. Gambera- D.Ventura.
Museo Civico Etno- Antropologico ed Archivio Storico “M. De Mauro”.
A cura di Elena Lussi