OSPEDALE DI CALTAGIRONE. Emodinamica attiva 24h
0Attivo ogni giorno, 24 ore su 24, il servizio di Emodinamica dell’UOC di Cardiologia ed UTIC dell’Ospedale “Gravina” di Caltagirone (direttore, dr. Giacomo Chiarandà). Con la nuova organizzazione del servizio è possibile agire in qualsiasi momento, eseguendo gli interventi appropriati in caso di emergenza cardiologica. «Abbiamo dotato l’Unità Operativa delle risorse professionali e tecnologiche adeguate per erogare il servizio nell’intero arco della giornata – dichiara il dr. Gaetano Sirna, commissario straordinario dell’Asp Catania -. In questo modo garantiamo ai cittadini un sicuro presidio di riferimento cardiologico». Sono 5 i cardiologi emodinamisti e 9 gli infermieri professionali assegnati al servizio di Emodinamica. In atto l’Unità Operativa di Cardiologia può contare su 15 medici e 30 infermieri. Il servizio è dotato di due angiografi (uno dei quali di ultimissima generazione) che garantiscono l’esecuzione di accurati esami coronarografici ed interventi di angioplastica. «Abbiamo onorato un impegno assunto con la cittadinanza – afferma il dr. Domenico Barbagallo, direttore sanitario dell’ente – ed abbiamo portato a compimento un progetto nel quale crediamo. L’Emodinamica di Caltagirone ha adesso tutte le carte in regola per proporsi come punto di riferimento per una vasta popolazione, migliorando così non solo gli standard di qualità, ma anche il livello di sicurezza percepita dalla popolazione». Soddisfazione è espressa anche dal coordinatore sanitario del Distretto Integrato del Calatino, dr. Salvatore Privitera. «Si potenziano i servizi e si amplia l’offerta sanitaria dell’Ospedale “Gravina” – affermano -. Coltiviamo, tuttavia, ancora nuovi progetti proponendo il “Gravina” come hub (fulcro, punto di riferimento) all’interno delle rete per l’emergenza cardiologica». Sono 600 le prestazioni eseguite nel corso dell’ultimo anno dal servizio di Emodinamica. Con l’attivazione in h24 le proiezioni indicano ampie possibilità di crescita, garantendo in particolare l’esecuzione di interventi di angioplastica primaria nell’infarto acuto entro novanta minuti dal primo soccorso. Secondo le direttive internazionali (linee guida), accolte anche dalla Regione Sicilia, infatti, il trattamento con angioplastica dell’infarto entro un arco di tempo massimo di novanta minuti consentirebbe di salvare il cuore da un danno permanente e talora mortale. La quantità di muscolo cardiaco salvato è quindi proporzionale alla tempestività dell’intervento effettuato. «Puntiamo a garantire agli utenti fra le 800-1000 prestazioni annue – dichiara il dr. Giacomo Chiarandà -, in modo da collocarci, per quanto attiene alla qualità ed alla sicurezza dei pazienti, nei parametri statistici più alti».