Ospedale di Militello. Ridotta l’attività chirurgica per carenza di anestesisti
0La minore disponibilità di unità mediche, il calo dell’attività operatoria: l’estate porta in “dote” una ridotta offerta di servizi chirurgici all’ospedale di Militello. Sarebbe legato alla perdita di due anestesisti (uno trasferito in un altro presidio, l’altro collocato in maternità) l’ultimo “taglio” di rendimento della Chirurgia generale, che potrà svolgere solo due sedute settimanali di interventi. Oltre alle ripercussioni sul numero di prestazioni, la perdita di risorse professionali e umane ha determinato, in attesa di eventuali provvedimenti dell’Asp 3 di Catania, crescita di domande inevase da parte dell’utenza, inedite liste d’attesa e ritardi. Nessun impegno, da parte dei competenti organi, sarebbe finora emerso per l’assegnazione in via sostitutiva e temporanea di altre figure professionali. Preoccupazione è stata espressa dal dirigente dell’unità operativa complessa di Chirurgia generale, dott. Filippo Bentivegna: «Non manca sicuramente – ha detto – l’abnegazione professionale della mia équipe. Cominciano a vacillare, invece, i presupposti per lo svolgimento di un’attività che, da vari centri della provincia, registra le richieste di numerosi pazienti. Alcune penalizzazioni sono mortificanti, occorrono più sostegni. Non è per niente facile – ha aggiunto Bentivegna – lavorare in queste condizioni». Sulla vicenda è intervenuto l’on. Giovanni Burtone, che ha promosso, in qualità di componente della commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari e sulle cause dei disavanzi, con il supporto dell’on. Francesco Nucara, un’azione conoscitiva in ambito politico e sanitario. In una nota, i due deputati hanno chiesto di «sapere se è prevista la sostituzione degli anestesisti mancanti al nosocomio militellese e quali iniziative saranno adottate per mantenere gli indici di rendimento della Chirurgia generale». Burtone e Nucara hanno puntato i riflettori, inoltre, sul mancato completamento di alcune strutture: «Sarà eseguita una verifica sugli investimenti economici e sulle opere realizzate. Sussistono differenze apparenti – hanno dichiarato– tra gli originari programmi, i servizi sanitari esistenti e i finanziamenti concessi nell’ultimo decennio. Alcune manovre potrebbero preludere allo smantellamento progressivo dei servizi ospedalieri. Serve un’operazione di verità per non sacrificare il diritto alla salute di un vasto comprensorio».
LUCIO GAMBERA